Rubrica Cucù

L'assalto dei migranti e il fallimento Italia

Il boom degli sbarchi è figlio del messaggio che l'Italia manda al mondo: sbarcare in Italia non è più reato. Un governo, un ministro come la Kyenge e un intero apparato mediatico hanno veicolato questo messaggio. A essi si è aggiunto l'effetto-Papa

L'assalto dei migranti e il fallimento Italia

Quasi nessuno lo dice e lo scrive, tra politici, media, Europa e istituzioni, ma rispetto allo scorso anno sono decuplicati gli sbarchi di immigrati clandestini. Nei primi mesi dell'anno scorso non arrivavano a 800, quest'anno superano già gli 8mila. Con questa media passano da 43mila a 400mila all'anno. Altro che spending review. È un dato allarmante, in vista del boom di primavera-estate. Un traffico umano in mano alle milizie islamiste, come ha denunciato il Giornale. Da dove nasce questa improvvisa impennata, considerando che non ci sono nuove emergenze-esodo a sud del Mediterraneo rispetto a un anno fa? Nasce dal messaggio che l'Italia manda al mondo: sbarcare in Italia non è più reato, i verbi usati non sono respingere, rimandare indietro o frenare ma salvare, accogliere e smistare. Un governo, un ministro come la Kyenge e un intero apparato mediatico hanno veicolato questo messaggio. A essi si è aggiunto l'effetto-Papa, a Lampedusa e non solo: per carità, è missione del Papa esortare all'accoglienza, ma poi la gestione, i costi, l'ordine pubblico non toccano alla Chiesa ma al fragile e inguaiato Stato italiano. A tale proposito non è arrivato ai migranti il messaggio aggiunto, il fallimento dei nostri centri di accoglienza, l'incapacità di fronteggiare la marea di immigrati, la malagestione delle strutture «umanitarie» che pure costano l'ira di dio, le casse ormai vuote. Se si decuplicano gli sbarchi che cosa succederà? Per ora silenzio & baci, #staisereno, in attesa del primo naufragio.

Loro o nostro.

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