Cronache

Benedetto, in disparte ma nel cuore dei fedeli

Ratzinger raramente esce dalla clausura. E la gente fa la coda per lui

Joseph Ratzinger arriva sul sagrato di San Pietro alle nove e mezzo in punto, mezz'ora prima che s'inizi la cerimonia. Dal portone della basilica spunta un piccolo corteo di ecclesiastici in cui spicca una figura vestita interamente di bianco che avanza lentamente. Benedetto XVI indossa già i paramenti per la messa e porta in testa la mitria. Si appoggia a un bastone, scende i pochi gradini a fatica, il viso diafano. Appare dimagrito e più fragile ma sorride a tutti e muove le mani per salutare. Dalla piazza scoppia un applauso commovente quando i maxischermi proiettano la sua immagine. La prima apparizione pubblica del papa emerito è l'essenza dello stile-Ratzinger, silenziosa, discreta, quasi ritirata. Il suo posto è il primo tra quelli riservati ai cardinali, il più lontano dalla folla e il più riparato dalle telecamere, concentrate alle sue spalle sulla terrazza sopra il braccio di sinistra del colonnato. Benedetto XVI è contento di vedere gente, risponde felice al saluto della folla. In tanti vorrebbero salutarlo, ma è un privilegio riservato a pochi. Un po' per non affaticarlo negli spostamenti, un po' per assecondare la ferrea promessa di ritrosia, Ratzinger attende che le persone vadano da lui. Tra i primi si inginocchia per baciargli l'anello suor Tobiana Sobodka, la superiora delle tre religiose polacche che hanno avuto cura di Giovanni Paolo II nei lunghi anni del pontificato. Delle autorità civili soltanto il presidente Giorgio Napolitano, con la moglie Clio, si avvicina al papa emerito: Benedetto XVI si alza, i due si stringono a lungo le mani e dialogano per qualche minuto nel ricordo dell'amicizia che ha legato l'inquilino del Quirinale e quello del Vaticano.

Per i cardinali invece il saluto è d'obbligo, lo prevede il cerimoniale: la processione li conduce prima all'altare, poi a rendere omaggio a Benedetto; infine ognuno raggiunge il suo posto nello stesso settore protetto da gazebo bianchi. Alcuni gli si avvicinano anche prima della comunione al momento dello scambio della pace. Molti porporati avevano potuto vederlo lo scorso 22 febbraio all'interno della basilica di San Pietro, nella cerimonia per la creazione dei nuovi porporati. Anche allora il papa emerito si era seduto alla testa dei cardinali più anziani, lontano dall'altare. E come quel sabato di due mesi fa, papa Francesco è andato due volte ad abbracciare papa Benedetto, all'inizio e alla conclusione del rito, tra gli applausi della gente. Questa volta l'occasione è stata più solenne, era una messa, e una messa per la canonizzazione di altri due papi che Ratzinger conobbe bene. L'abbraccio tra i due uomini vestiti di bianco è carico di calore e affetto. Qualche parola, larghi sorrisi. Poi Benedetto si ritira nel suo eremo monacale nei giardini vaticani.

È un altro passo verso la normalizzazione della presenza di due papi nella Chiesa, uno regnante e l'altro emerito. Ratzinger e Bergoglio si sentono con una certa frequenza, ha rivelato monsignor Georg Gaenswein, segretario del pontefice tedesco. Dal 28 febbraio 2013, quando salutò i fedeli lasciando l'immagine di un uomo stanco ma sereno, Benedetto era uscito dalla clausura tre volte: per il concistoro, per l'inaugurazione di una statua nei giardini vaticani e per accogliere il nuovo papa a Castelgandolfo. Silenzio e meditazione era il suo programma, «nascosto al mondo ma nel servizio della preghiera nel recinto di San Pietro».

Bergoglio con i suoi inviti mostra che il contributo di Ratzinger alla Chiesa non è concluso.

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