Rubrica Cucù

Chi uccide il coniuge si prenda la sua pensione

Ti sembra giusto che l'assassino confesso di sua moglie riceva la pensione della medesima? No, non mi sembra giusto, ma accade davvero

Ti sembra giusto che l'assassino confesso di sua moglie riceva la pensione della medesima? No, non mi sembra giusto, ma accade davvero. Ricevo una mail di Lorenzo Ballerini, fratello di Beatrice Ballerini che fu uccisa dal suo ex marito, Massimo Parlanti, condannato a diciotto anni di carcere. Ha appreso dall'Inps che solo il 40 per cento della pensione di sua sorella spetta ai figli mentre il 60 per cento andrà a chi l'ha uccisa, in quanto suo ex coniuge. Non c'è nessuna legge che stabilisca una sorta di «indegnità alla successione» in casi del genere. La vicenda, ammetto, ha dell'incredibile. La macchina disumana delle leggi prescinde anche dall'elementare considerazione che il beneficiario di quella pensione è la stessa persona che ha eliminato la titolare della pensione. Un grottesco premio crudeltà. A dir la verità, la pensione al coniuge divorziato ci pare in molti casi un premio infedeltà o ingratitudine, e appare leggermente assurda: se due persone hanno deciso di separarsi definitivamente perché uno dei due dovrà poi godere della pensione dell'altro? Sappiamo quanto garantismo ubriaco ci sia nelle leggi che regolano i matrimoni e le separazioni, quanti separati, soprattutto uomini, messi sul lastrico da leggi squilibrate. Questa norma di ereditare la pensione da chi non è più coniuge era la più incongruente, per giunta a danno dei figli. Ma impallidisce davanti alla pensione del coniuge assegnata al suo assassino e tolta agli orfani. Neanche le tribù antropofaghe..

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