Rubrica Cucù

Le cinque stelle e i meteoriti scilipotini

Gargamella si è fatto furbo e spera di portarsi dalla parte sua i puffi eletti nel nome di Grillo. Stavolta il Pd e i media santificheranno gli Scilipoti in senso inverso

Ho visto l'altra sera Bersani da Vespa che gli faceva i salamelecchi e gli stendeva leopardi ai suoi piedi in segno di ossequio al nuovo potere. Ma ho sentito soprattutto lui, Gargamella, come lo chiama ora pure Beppe Grillo (ma non chiedo il copyright). Gargamella si è fatto furbo e spera di portarsi dalla parte sua i puffi eletti nel nome di Grillo. Saranno un centinaio, prevedibilmente, e la metà al Senato; non si sa chi sono, che faranno e dove andranno a parare. Appunto perché sono oltre i partiti, oltre la destra, la sinistra e il centro, possono cadere ovunque, come meteoriti che si staccano da cinque stelle. Lo stesso Grillo vede in loro tanti scilipotini potenziali.

In un Parlamento di non eletti ma di nominati sarebbe necessario il vincolo di mandato, ovvero se cambi casacca decadi da eletto. E invece il Parlamento che verrà oscilla tra la vita breve e il randagismo, con la transumanza di greggi di deputati verso il governo. Almeno Gargamella ci conta e si candida loro pecoraio. Ma stavolta lui, il Pd e i media non li massacreranno come mercenari e voltagabbana; anzi santificheranno gli Scilipoti in senso inverso, li considereranno ravveduti, salvatori dell'Italia e della governabilità.

Oggi le prospettive di governo per la sinistra sono affidate a due possibili tradimenti:

il compromesso con Monti e i suoi centrini o il reclutamento di grillini saltafossi. Non mi sarebbe affatto dispiaciuto un Grillo in parlamento; invece lui non c'è e le sue controfigure rischiano di fare controfiguracce.

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