Rubrica Cucù

Basta con i potenti che fanno i pezzenti

Facile tuonare contro i privilegi e accodarsi coi grillini a inveire. Ma a chi guida una Chiesa, uno Stato, una Res Publica, un Esercito, bisogna chiedere di essere all'altezza del proprio compito

Il Papa che aspetta l'autobus, il 64, per andare in Vaticano. Il Presidente che va a piedi al Quirinale. Il Premier che fa l'autostop per arrivare a Palazzo Chigi. Il ministro che prende il treno dei pendolari per andare al consiglio dei Ministri. Il capo di Stato maggiore che pedalando fa la sua parata militare a costo zero. Eccolo, il potere scalzo e disarmato. Niente più caste, privilegi, eccellenze. Tutti uguali, tutti appiedati.

È questo il sogno di un mondo migliore che coltiva la gente? Sono davvero questi i segni che vi aspettate per una società più giusta e democratica? Sono quelle le prove che il potere è sceso dal piedistallo, vive come noi e perciò ci si può fidare? Scusate ma a me sembra un incubo. Sarebbe facile tuonare contro i privilegi e accodarsi coi grillini a inveire. Ma a chi guida una Chiesa, uno Stato, una Res Publica, un Esercito, io non chiedo questo. Chiedo piuttosto di essere all'altezza del proprio compito, della propria missione. Non voglio che abbiano meno potere, vorrei che avessero più autorità. Sì, autorità. Non spaventatevi, autorità è una responsabilità, mica un lusso. È una superiorità riconosciuta sul campo, finalizzata al bene comune. Vorrei che meritassero di vivere al disopra degli altri.

Vorrei che fossero davvero classe dirigente.

Sono pronto ad accettare le loro prerogative, i loro segreti, perfino qualche splendore, se sono poi in grado di guidare un Paese difficile in un momento difficile. E se la finissero con questa gara a chi fa più il pezzente?

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