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Perché Dio non è comunista

Jacopo Fo alle esequie di Franca Rame: "Dio c'è ed è comunista". Grande confusione regna nella testa degli orfani di madre e di Marx

L'elogio funebre di Jacopo Fo
L'elogio funebre di Jacopo Fo

È comprensibile: al funerale della propria madre si può non essere perfettamente lucidi. Il dolore è grande, il cuore affranto, le emozioni difficilmente gestibili. Magari c'è anche tanta gente. Ci sono le telecamere e i giornalisti. E ci sono pure i compagni con giacche e sciarpe rosse, propensi a trasformare l'ultimo saluto in un corteo di rivendicazioni e proteste al canto di Bella ciao. Spettacoli già visti. Le attenuanti sono dunque parecchie e può succedere di esagerare. Di spararle gigantesche: com'è successo ieri a Jacopo Fo alle esequie di Franca Rame.
Quando l'ideologia, ottusa e dunque cieca, prende il sopravvento sul dolore, violando i sentimenti, la faccenda vira al peggio. Ricordando sua madre tra una maledizione ai fascisti e un attacco ai giornalisti, Jacopo ha detto che «Dio c'è ed è comunista». Anzi, «non solo è comunista, ma è anche femmina». Avrebbe potuto dire pure che è gandhiano e nero. Perché no?
Grande confusione regna nella testa degli orfani di madre e di Marx. Bisogna avere pazienza e ammettere un certo grado di frustrazione. La rivoluzione che non si è riuscita a fare sulla terra si finisce per immaginarla nell'aldilà. Scherzi dell'utopia. E della presunzione. Si appiccicano alla divinità puerili etichette umane, intrise del nostro tifo infantile. Dio è fatto così e cosà. Dio è iscritto al mio partito. Ma siamo nella fantascienza. O alle comiche, se non si trattasse di un funerale. Quanto alla storia, il Dio che «c'è» come, bontà sua, garantisce Jacopo Fo, è arrivato qualche anno prima di Marx e Lenin. E anche dei premi Nobel. La vera rivoluzione c'è già stata duemila anni fa. Fortuna che non l'abbiamo fatta noi, perché avrebbe immancabilmente riprodotto tutti i nostri limiti. Quando il comunismo non era nemmeno una favola, Dio si è fatto uomo e ha sconfitto la morte. Perciò se qualcuno ha preso in prestito qualcosa per liberare l'uomo è certamente chi è arrivato dopo. Dicendo che Dio è «comunista e femmina», probabilmente Jacopo Fo voleva dire che è difensore dei deboli e di chi è vittima della violenza come lo è stata sua madre. Ma questa è già la storia del cristianesimo.

Senza che ci sia bisogno di riscriverla ribaltando il calendario dell'umanità.

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