Rubrica Cucù

L'Italia cambia sesso

Ma gli italiani come reagiscono alla crisi? Cambiano lavoro, partito, banca, Paese? No, cambiano sesso

Ma gli italiani come reagiscono alla crisi? Cambiano lavoro, partito, banca, Paese? No, cambiano sesso. Ho davanti agli occhi una statistica vera e impressionante: da quando c'è la crisi le operazioni per cambiare sesso hanno avuto un'impennata pazzesca. Per esempio, all'ospedale San Camillo di Roma, già noto per gli scarafaggi, c'è la fila per farsi cambiare i connotati. È più facile che rifare la carta d'identità. In pochi anni più di mille persone si sono rivolte all'ospedale romano per mutare sesso (nessun ex governatore): ogni due maschi in transito c'è una femmina che si fa maschio. Non manca qualche estroso pendolare o pentito che fa andata e ritorno. Inquieta sapere che il cambio di sesso ha riguardato pure centinaia di bambini sotto i sei anni; presumo non per un capriccio dei medesimi o dei genitori (volevo una femminuccia) ma per malformazioni.

Da dove nasce questo taglia e cuci? C'è l'idea che il corpo è mio e me lo decido io; autarchia sessuale. C'è il desiderio di rifiutare la realtà e la sorte ricevuta. C'è la voglia di vivere più vite in una. C'è l'indole a cambiar casacca (i soliti voltagabbana). C'è la vita come diritto e piacere, non come compito e responsabilità. C'è la patologia o la sofferenza di una vita vissuta contro se stessi. C'è la fuga da mogli o genitori. C'è l'epoca mutante. Sic trans... Per il Paese dell'inciucio la prossima tappa è l'ermafrodito col fallo laterale e la vagina pectoris. Vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca, anzi botte alla moglie e sesso ubriaco.

Dai boxer al tanga, mutatis mutandis.

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