Rubrica Cucù

Noi sudditi del debito sovrano

Ma che colpa ha un neonato per nascere con 50mila euro di debiti sul suo tenero collino?

Ma che colpa ha un neonato per nascere con 50mila euro di debiti sul suo tenero collino? E che colpa ha un ragazzo che non trova lavoro perché grava pure su di lui quella montagna di debito? E uno che lavora, ha lavorato tutta la vita, che colpa ne ha per patire quel debito?

Nasciamo ormai con questo nuovo peccato originale verso un Dio Strozzino che ci fa sentire in colpa solo perché viventi. È il modo nuovo per schiavizzarci. La mazzata finale è arrivata da quando il debito pubblico è ribattezzato debito sovrano. Questo vuol dire due cose: che il debito non è solo pubblico ma anche privato; e che il debito è ormai il vero sovrano di Stati, popoli e individui.

Non sono un economista, per carità, ma questa rassegnazione mistica a nascere col peccato del debito incarnato e poi crescere sotto la servitù del debito e vedere lo Stato passare dal welfare al debtfare, cioè dallo Stato sociale del benessere allo Stato servile del debito, fa rabbia. Non grido al complotto dei poteri mondiali, penso piuttosto che si sia generata una reazione a catena, automatica.

Certo, qualcuno ci marcia, specula, impone, come fa il Fondo Monetario con l'Imu, ma è un meccanismo che ingoia tutti, prima o poi. Sì, ci furono politiche dissennate ma ora o si spezza questa catena o si finisce strozzati. Crederemo alla Grande Politica e all'Europa quando darà risposte sovrane al Debito Sovrano, saprà cancellarlo o neutralizzarlo, e restituirà lo scettro ai popoli togliendolo alla finanza.

A volte chiamano utopia affrontare la realtà nuda e cruda.

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