Cronache

I ragazzi e l'orco fissato con la tv: "Paolini ci stuprava in cantina"

Gli inquirenti: "Incastrato da foto e video". Rapporti in cambio di danaro (dai 15 ai 50 euro). Lui si difende: "Erano consenzienti"

I ragazzi e l'orco fissato con la tv: "Paolini ci stuprava in cantina"

Difficile - molto difficile - difendere Gabriele Paolini. Il suo «staff legale» (due bravi avvocati in bella posa - con tanto di toga - sul sito del loro cliente) è da sempre abituato a tirarlo fuori dai guai. Ma questa volta sarà più arduo che in passato. L'accusa infatti non è la solita - «disturbare» in diretta tv il lavoro dei giornalisti - ma quella ben più grave di essere un pedofilo.

Gli inquirenti dicono che l'arresto di Paolini è scattato dopo aver visto foto e dvd «inequivocabili»; il «profeta del condom» ribatte giurando di aver filmato solo «rapporti sessuali consenzienti». Insomma, nessuna violenza. «Quando ero bambino - ha raccontato Paolini al Giornale - fui abusato da un prete. Da allora ho sempre combattuto contro pedofilia e stupri. Le mie campagne di sensibilizzazione parlano per me...». Ma per lui, purtroppo, parlano anche gli sconcertanti dvd di sesso estremo interpretati nel periodo in cui aveva deciso di intraprendere la carriera di pornostar. I carabinieri di Roma che domenica sera lo hanno fermato vanno giù duro, parlando espressamente di «prostituzione e pornografia minorile in danno di ragazzi italiani con cui Paolini ha consumato rapporti sessuali a pagamento, ripresi con una videocamera». I giovani - «con alle spalle famiglie normali», precisano gli investigatori - avevano risposto alle web-inserzioni di Paolini per rimediare qualche soldo (pare che il tariffario andasse dai 15 ai 50 euro) o ottenere schede telefoniche e capi di abbigliamento alla moda.

Le indagini sono partite dopo la denuncia presentata dai titolari di un laboratorio fotografico di Riccione che aveva ricevuto per via telematica da un punto vendita di Roma alcuni file da stampare ritraenti scene di sesso tra il Paolini e alcuni ragazzi minorenni. I carabinieri hanno subito fatto scattare le verifiche, accertando come i file pedopornografici siano stati consegnati per la stampa personalmente da Gabriele Paolini (il quale quindi si sarebbe clamorosamente rovinato con le sue stesse mani ndr).

I file digitali degli incontri proibiti sono stati analizzati, facendo emergere che i video ritraevano scene di sesso tra il Paolini e vari adolescenti. Set per i video «autoprodotti»: la cantina di casa Paolini, luogo ora sotto sequestro insieme a vari computer di proprietà dell'arrestato.

«Una condotta gravissima compiuta con freddezza, professionalità ed abilità - scrive il gip nella sua ordinanza -. Un quadro di assoluta svalutazione dell'altrui libertà, con acclarata incapacità di governo dei propri impulsi antisociali. Paolini induceva minori alla prostituzione mediante profferte di danaro, progressivamente elevate tanto da indurre a prestazioni via via più invasive».

«Con la sua auto spesso andavamo in giro, ci portava a giocare a bowling. Ci ha anche portato a bere il the a casa con i suoi genitori», hanno raccontato al pm i «bravi ragazzi» entrati in contatto con Paolini.

Dai baby frequentatori del super presenzialista tv (detentore della specifica categoria nel Guinness dei Primati), anche un particolare alquanto stravagante: «Il padre di Paolini ci ha insegnato quel gioco da anziani con le carte, la briscola».

Mai visto il padre di un pedofilo insegnare la «briscola» alle vittime di suo figlio.

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