Rubrica Cucù

Dio spinge all'amore o alla violenza?

Che c'entra Cristo con la violenza? Il Papa ha nominato una Commissione di trenta teologi per rispondere alla domanda

Che c'entra Cristo con la violenza? Il Papa ha nominato una Commissione di trenta teologi per rispondere alla domanda. E i teologi, nel loro documento ora divulgato, rovesciano l'accusa che il monoteismo sia il padre della violenza, sostenendo al contrario che quello cristiano è la fonte d'amore tra gli uomini. La violenza nel nome di Dio, dicono i teologi, è corruzione del messaggio cristiano. Ma la storia ci insegna che la religione è fonte sia d'amore che di crudeltà, di carità e di violenza. Allora deduco due cose. La prima: non è la religione a suscitare negli uomini violenza e nemmeno a ispirare amore, ma sono gli uomini a usare Dio e la religione come alibi per esercitare i loro impulsi ad amare o alla violenza. Le religioni rispecchiano la grandezza e la miseria dei popoli e dei singoli. La seconda riflessione è opposta alla prima. Davanti ai crimini commessi nel nome di Dio e della religione, ai fanatismi armati dalla fede, pensiamo quanto fondamentale e necessario sia per l'uomo il bisogno di Dio e della religione se è disposto a giocarsi tutto, la sua umanità, la vita propria e quella altrui, e compiere ogni sacrificio pur di esaudire quel bisogno radicale, essenziale. Naturalmente ciò non giustifica la violenza in nome di Dio né significa che Dio è solo una proiezione dell'umanità. Ma entrambe le riflessioni ci fanno capire che ridurre la religione ad amore dell'uomo o a violenza è puerile. La teologia non può ridursi né a catechismo né a fanatismo.

Dio è il mistero dell'uomo e del mondo.

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