Politica

Rabbia e dolore per Eddy panettiere morto di burocrazia

La moglie gli dava una mano in negozio: multa da duemila euro per "lavoro nero". E il negoziante angosciato si toglie la vita

Fiori all'esterno del panificio-pizzeria di Casalnuovo
Fiori all'esterno del panificio-pizzeria di Casalnuovo

Uno a posto, uno equilibrato, «nu bravo guaglione». A Casalnuovo di Napoli ieri lo descrivevano tutti così «Eddy» il panettiere, e in questi casi si sa, è quasi un copione. Ma in fondo non è questo che importa. Importerebbe di più sapere cosa pensava lui ieri mattina quando è salito sull'auto alla solita ora, ha messo in moto non per andare al lavoro ma per morire, respirando a fondo i gas di scarico che riempivano l'abitacolo. Morire per sfuggire all'incubo di una multa.

Come tanti, in questi mesi, Edoardo De Falco, che a 43 anni gestiva una piccola panetteria di paese, aveva la testa piena di pensieri su come conquistare la fine del mese, tenere al sicuro la propria famiglia dall'angoscia dei soldi. E come tanti, per mesi, avrà sentito la tv che raccontava le consultazioni per formare un governo, gli scazzi tra Renzi e Grillo e ancora prima gli annunci di mirabolanti programmi per il Paese: Impegno Italia, Destinazione Italia, Salva Italia, gli sgravi alle famiglie, gli aiuti alle piccole imprese. Ma per il panettiere di Casalnuovo la politica raccontata dai telegiornali doveva apparire, negli ultimi giorni, come una fiction. Lo Stato, quello vero, ha bussato alla porta del suo negozio nei panni degli ispettori del lavoro. E non erano venuti a vedere come aiutarlo a tener su la claire del suo «Speedy pizza», a risolvere il puzzle di conti e bollette, a continuare a dar da mangiare alla famiglia. Anzi la sua famiglia, dopo quella visita, è diventato il problema. Perché, raccontano amici e rappresentanti locali delle associazioni di categoria, quei zelanti funzionari gli avevano contestato la presenza in negozio della moglie che gli dava una mano a servire i clienti senza, pare, un regolare contratto da dipendente. Risultato: un verbale da duemila euro di multa. L'ispettorato del lavoro ieri non ha rilasciato commenti, ma per quanto incredibile la cosa è verosimile. Nello stesso Paese in cui si tollerano centinaia di lavoratori cinesi schiavizzati in capannoni industriali ridotti a lager, farsi dare una mano da un familiare senza un contratto, un permesso, una carta bollata, è infrazione da cartellino rosso. Del resto, se anche la moglie fosse stata «in regola», il panettiere avrebbe potuto essere multato perché non aveva bagni separati per la dipendente donna, non importa se è la moglie e a casa usano lo stesso bagno. È la burocrazia, bellezza. Chissà se gli ispettori del lavoro che hanno multato un panettiere hanno mai sentito parlare della tassa sul macinato di Quintino Sella e delle rivolte che provocò nell'Italia da poco unita.

Ma quella era un'altra Italia. Oggi si può morire di fisco, di burocrazia, o semplicemente soffrirne in silenzio. Come ha fatto Eddy che era ossessionato da quella multa, diceva che avrebbe dovuto pagare subito o gli avrebbero fatto chiudere il negozio. Lui ne aveva parlato con i familiari che avevano capito la sua angoscia e avevano cercato di rassicurarlo, perfino il fratello cassintegrato alla Fiat di Pomigliano aveva promesso di dargli una mano. Ma ha vinto l'angoscia.

E oggi ci saranno le comprensibili lacrime dei parenti per cercare di consolarsi. Ci sarà qualche comunicato ufficiale per spiegare, per precisare. Ci sarà la rabbia dei commercianti del paese e del sindaco, che hanno annunciato proteste e una serrata. Ma tutto rimbalzerà contro un muro di gomma, come sempre. Fino alla prossima vittima.

Twitter: giuseppemarino_

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