Rubrica Cucù

È l'ora del ragazzismo

Cos'è la sinistra per Renzi? Movimento, dinamo, velocità. Ideologia basata sull'anagrafe: noi giovani e irrequieti, voi mosci e imbalsamati

Con un tempismo grottesco Donzelli ha ripubblicato vent'anni dopo Destra e sinistra di Norberto Bobbio, un testo che era già superato allora, perché alludeva a una distinzione, uguaglianza/disuguaglianza, superata già nel 1994, perché la destra era populista e popolana e la sinistra rappresentava le oligarchie imperanti (intellettuali, giornalisti e magistrati, sindacalisti, burocrati e perfino potentati economici) e le minoranze protette. Ma a rendere più grottesca la ristampa è la prefazione affidata a Renzi, che è figlio del cortocircuito tra le due categorie. Difatti Matteo usa giri di parole per dire che Bobbio è inservibile preistoria.

Cos'è allora la sinistra per Renzi? È movimento, dinamo, velocità. Un po' come il futurismo. È la sua ideologia basata sull'anagrafe, il ragazzismo: noi giovani e irrequieti, voi mosci e imbalsamati. Ma involontariamente torna una distinzione classica che precede di millenni le categorie di destra e di sinistra: i fedeli all'Essere e i devoti del Divenire. Parmenide contro Eraclito, per dirla da liceali. Distinzione solida sul piano dei principi, fragile sul piano della pratica, dove troppe sinistre stagnano nella conservazione e tante destre sono volubili e vogliono lo sviluppo. Sì, il bipolarismo è un bene, come dice Renzi, ma come si distinguono i poli, solo dalle persone che li guidano? E oggi che i poli sono tre e i polli trentatré, famo 'na strage? Urge pensare la politica, oltre che inscenarla.

Perché la politica non è solo faccia che vince e faccia da perdere.

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