Politica

Adesso Bersani teme Grillo: "Io, figlio di un meccanico, non miliardario come lui"

Coi sondaggi che parlano di un Pd in difficoltà, Bersani è sempre più preoccupato dall'ondata grillina: in campo per comprarsi qualche futuro parlamentare del M5S

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani

Adesso Pier Luigi Bersani sente nell'aria l'odore acre della sconfitta. Non è più così certo di fare il botto. E non può più contare sul bottino di Mario Monti che, insieme al centrino scentrato che lo sostiene, rischia pure di rimanere fuori dal parlamento. Adesso l'incubo dei vertici piddì si chiama Beppe Grillo. Con il Movimento 5 Stelle sopra il 20%, il Partito democratico rischia seriamente non tanto una sconfitta, quanto una non vittoria. E pensare che solo qualche mese fa Bersani, vinto Matteo Renzi alle primarie, già andava in giro a promettere dicasteri, presidenze di Camere e finanche il Quirinale.Adesso, a poche ore dall'apertura dei seggi elettorali, non gli resta che sparare ad alzo zero contro il comico genovese e sperare che il popolo di sinistra non voti per i Cinque Stelle.

"Io non sono un uomo solo al comando, mi sono messo in gioco, ho fatto le primarie con più di tre milioni di persone, giro per strada e guardo la gente in faccia. A differenza di Grillo che urla, non scappo davanti a una domanda. Lasciamo stare perbacco: son figlio di un meccanico non sono un miliardario". Rispondendo a muso duro alle critiche del guru pentastellato, che da giorni lo sta mettendo in seria difficoltà sullo scandalo che ha travolto il Monte dei Paschi di Siena, Bersani ha cercato di tener testa nel tentativo di andare a sottrarre una manciata di elettori indecisi se dare un voto di protesta al M5S o se stare a sinistra. Il segretario democrat ha spiegato chiaramente di essere preoccupato dagli insulti e dagli strali del comico ma dalle sue politiche economiche. "Io non mi preoccupo degli insulti a me, quelli vanno e vengono, mi preoccupo dei figli suoi o miei", ha spiegato Bersani assicurando di capire le istanze di disagio portate avanti dai grillini. "Non dico che siamo innocenti ma ci siamo messi in gioco e abbiamo capito più di altri il problema".

Proprio per questo, Bersani è seriamente interessato ai parlamentari che il M5S porterà alla Camera e al Senato. Un interesse concreto per raccimolare voti che, in caso di una vittoria sul filo del rasoio, gli consentano di soppravvivere quel tanto che basta per nominare un (suo) presidente della Repubblica e varare qualche riforma cara alla sinistra.

"Quando dico scouting dei parlamentari eletti con Grillo non intendo compravendita di parlamentari come ha fatto Berlusconi - ha spiegato il leader Pd ai microfoni di Uno Mattina - voglio dire che verificheremo se discuteranno dei problemi del Paese o aspetteranno gli ordini da fuori".

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