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Alfano: "La decadenza di Berlusconi è impensabile e costituzionalmente inaccettabile"

Il Pdl fa quadrato attorno al suo leader. Vince la linea dura. Alfano: "La decadenza è impensabile e costituzionalmente inaccettabile"

Alfano: "La decadenza di Berlusconi è impensabile e costituzionalmente inaccettabile"

Tutto il partito fa quadrato attorno al suo leader. Cinque ore di vertice fiume. Ad Arcore era presente l'intero stato maggiore del Pdl:
tutti i ministri al governo, molti parlamentari (tra i quali Fabrizio Cicchitto, Daniela Santanché, Renato Schifani, Maurizio Gasparri e Renato Brunetta), ma anche i figli del Cavaliere. Il tema del summit era la decadenza di Berlusconi, in vista della riunione della Giunta del Senato che si terrà il prossimo 9 settembre. Una decadenza che, lo dice il segretario politico del Pdl Angelino Alfano "è impensabile e costituzionalmente inaccettabile". Il centrodestra fa muro per blindare il Cav e ripare all'attacco. "Tutti insieme rivolgeremo alle massime istituzioni della Repubblica, al primo ministro Letta e ai partiti che compongono la maggioranza, parole chiare sia sulla questione democratica che deve essere affrontata per garantire il diritto alla piena rappresentanza politica e istituzionale dei milioni di elettori che hanno scelto Silvio Berlusconi (la cui decadenza dalla carica di senatore è impensabile e costituzionalmente inaccettabile) - ha proseguito il vicepremier -, sia sul necessario rispetto degli impegni programmatici assunti dal Governo a partire dall’abolizione dell’Imu su prima casa e agricoltura. Non c’è più tempo per rinvii e dilazioni".

Né falchi né colombe. Un vertice che ha ricompattato il partito e ha spazzato via le distinzioni ornitologiche. "Siamo tutti sereni, io che sono veneziano sonno addirittura serenissimo" ha ironizzato Brunetta uscendo dal cancello di villa San Martino. Dirigenti, parlamentari ed esponenti levano gli scudi in difesa del Cavaliere. "Il Popolo della Libertà - ha spiegato Alfano -, è come sempre unito, compatto e deciso, a fianco del suo presidente Silvio Berlusconi, a cui è molto legato da indissolubili vincoli di affetto e di condivisione politica".

A stretto girio di posta arriva la replica del Pd attraverso le parole del responsabile dell'organizzazione, Davide Zoggia, che ribadisce la posizione già espressa da più esponenti democratici: "Non è pensabile che si possano eludere le leggi e non rispettare le sentenze".

Un muro contro muro.

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