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Alfano rivendica l'azione del Pdl: "Noi sentinelle anti-tasse"

Il vicepremier indice una conferenza stampa per lodare la stabilità politica. Lupi: "I cittadini non capirebbero altre maggioranze". Ma Bondi: "Iniziativa paradossale"

Alfano rivendica l'azione del Pdl: "Noi sentinelle anti-tasse"

"Abbiamo sempre messo il bene del Paese prima di tutto". In una conferenza stampa a Palazzo Chigi, insieme a tutti e quattro i ministri del Pdl, il vicepremier Angelino Alfano ribadisce l'intenzione del centrodestra di portare a termine il programma sottoscritto col Pd al momento di votare la fiducia a Enrico Letta e, difendendo la "stabilità politica" ottenuta con la fiducia al governo, descrive la delegazione del Pdl all'esecutivo come "le sentinelle anti tasse". "Al momento della formazione del governo ci siamo basati su due pilastri - ricorda Alfano - da un lato come affrontare la crisi e l’altro la riforma delle Istituzioni". L'iniziativa di Alfano non è, però, piaciuta a tutti gli esponenti del Pdl. "Proprio non riesco a comprendere il senso di una conferenza stampa, da cui emerge solo una rivendicazione dei risultati conseguiti dalla nostra delegazione ministeriale", interviene Sandro Bondi secondo cui senza accenni al "dramma" di Silvio Berlusconi l’iniziativa dei ministri del Pdl è "incomprensibile e perfino paradossale".

A Palazzo Chgi, accanto ad Alfano, sono schierati Nunzia De Girolamo e Maurizio Lupi da una parte, Beatrice Lorenzin e Gaetano Quagliariello dall'altra. La conferenza stampa è stata indetta per sottolineare i risultati ottenuti dal Pdl in questi cinque mesi di governo Letta. "Siamo per dire anche che la nostra funzione nel governo è la funzione di ministri che intendono realizzare nei limiti di una grande coalizione gli altri punti programmatici su cui ci siamo impegnati in campagna elettorale", spiega il vicepremier assicurando di aver sempre messo il bene del Paese prima di tutto. Sulla stessa linea anche il titolare delle Infrastrutture. "Noi siamo alternativi al centrosinistra - spiega Lupi - ma oggi più che mai dobbiamo lavorare insieme al Pd per il bene del paese". Secondo il ministro, altre maggioranze non solo non verrebbero capite dai cittadini, ma si rischierebbe di acuire quella distanza coi partiti che, facendosi "abissale", segnerebbe inevitabilmente i prossimi risultati elettorali. "La fiducia del Pdl al governo è per noi un fattore fondamentale perché consente di portare avanti un lavoro fatto in cinque mesi in un governo eccezionale perché composto di due soggetti che dovranno continuare ad essere alternativi", continua Lupi riproponendosi di continuare "con forza" perché "l’unico modo con cui la politica, anche del Pdl, possa tornare ad essere tale solo se si torna ad occuparci dei problemi concreti dei cittadini". I tre punti su cui il titolare delle Infrastrutture intende lavorare (tema della casa, trasporto pubblico e logistica) vanno nella direzione tracciata da Alfano, cioè nella logica di "essere alternativi al centrosinistra". Raccontando che proprio oggi il presidente di Google Italia Eric Schmidt le ha chiesto stabilità per investire in Italia, anche la De Girolamo ci tiene a sottolineare che la fiducia votata in accordo con Berlusconi è "importante". "Noi pensiamo che la stabilità è un valore", continua il ministro per le Politiche agricole che, dopo aver sottolineato come l'agricoltura possa essere "una grande occasione per i giovani", annuncia che per la legge di stabilità proporrà un pacchetto di semplificazione per "attuare innovazione e miglioramento nel comparto agricolo". Al centro del lavoro dei ministri del Pdl, però, ci sono soprattutto le riforme. A sottolinearlo è, in particolar modo, è Quagliariello ricordando che da sei mesi lavora contro il neocentrismo: "L’unico modo per mantenerlo è non fare le riforme delle istituzioni perché se non le facciamo e non cambiamo la legge elettorale il neocentrismo è un risultato inevitabile".

Per quanto riguarda il futuro del partito, tocca sempre ad Alfano provare a fare il punto e prendere le distanze dalle pressioni avanzate dai lealisti negli ultimi giorni. "Noi non solo non siamo qui per parlare di regole interne al Pdl ma per ribadire che il nostro scopo è tenere unito il partito - spiega - non facciamo polemica ma tutti insieme vogliamo fare le scelte pià giuste". Così, all'indomani della richiesta di Raffaele Fitto di azzerare gli incarichi all'interno del Pdl, Alfano replica invitando tutti ad "abbassare i toni delle dichiarazioni per lavorare insieme all'unità per gli anni che ci attendono insieme". L'obiettivo di Alfano non sono le larghe intese, ma "un largo successo con un grande centrodestra" che riunisca tutti i moderati che, in alternativa alla sinistra italiana, "pensano di poter scommettere su una ricetta liberale che sia sempre a favore della società".

E proprio a Bondi, che critica il modus operandi del vicepremier, Alfano replica spiegando il senso della conferenza stampa, e cioè "affermare che ha avuto un senso stare dentro questo governo perché abbiamo realizzato obiettivi importanti e altri vogliamo realizzarne, sempre guardando al programma del Pdl".

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