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Alfano vola dalla Merkel prima di Renzi

Ha incontrato la cancelliera tedesca nella sede della Cdu. Brunetta: "Spero che difenda la dignità dell'Italia"

Alfano vola dalla Merkel prima di Renzi

Ufficialmente è andato a Berlino per un incontro con il suo omologo tedesco, Thomas de Maiziere, con cui ha affrontato il tema della cooperazione tra i due paesi nella lotta al crimine organizzato, gli sviluppi della task force mediterranea e la questione migratoria. Poi Angelino Alfano ha avuto un colloquio con la cancelliera Angela Merkel nella sede centrale della Cdu. Ha battuto sul tempo il premier Matteo Renzi. E' stato lui, il leader del Nuovo cenbtrodestra, il primo esponente del nuovo governo a volare in Germania. Non tutti hanno gradito la mossa.

Caustico il commento a Radio Anch'io (Radio Uno) di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati: "Non so se Alfano conosca il tedesco, non credo. Non so se Alfano conosca l'inglese, forse. Non so se Alfano conosca l'economia, quando eravamo vicini un po' gliel'ho insegnata. Non so cosa possa dire Alfano alla Merkel, spero che difenda la dignità dell'Italia, l'autonomia dell'Italia, la libertà dell'Italia, che la difenda dall'Europa tedesca".

Poi Brunetta aggiunge: "Lo spero proprio per lui, perché se è così siamo tutti con Alfano. Se invece Alfano utilizzerà la Merkel per propri bilanci politici interni, sarà ben poca cosa. Forza Alfano se rafforza l'Italia in Europa e se dice di no, un no chiaro all'Europa tedesca, se è così siamo tutti con Alfano. In caso contrario ci arrangeremo da soli".

Da Berlino Alfano ha dispensato ottimismo a piene mani: "Credo proprio che questo governo durerà a lungo - ha detto dopo aver visto la Merkel - questo governo si propone di modificare la confusione tra Stato e regioni mettendo ordine al cosiddetto titolo V della costituzione, e di superare il bicameralismo. Sono riforme costituzionali incompatibili con una durata del governo limitata a un anno". Poi si è soffermato sulla solidità del governo: "Il voto di fiducia è stato solido, robusto. Allineato con i voti di fiducia del governo Letta e anche del governo Berlusconi del 2008: siamo separati da tre o quattro voti al Senato. E sono convinto che il sostegno al senato crescerà nei prossimi mesi.

Quello alla Camera è esattamente quello che deriva dalla maggioranza".

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