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Altro che lotte anti casta: i Cinque Stelle pizzicati alla buvette della Camera

Che fine hanno fatto i grillini che si stracciavano le vesti per denunciare la casta che mangia alla buvette? Eccoli pizzicati da Chi attovagliati al ristorante della Camera

Altro che lotte anti casta: i Cinque Stelle pizzicati alla buvette della Camera

Una foto imbarazza i grillini. Non hanno fatto a tempo a insediarsi in parlamento che già sembrano aver preso le abitudini di quella casta tanto odiata e tanto bistrattata in campagna elettorale. A pizzicarli con le mani nella marmellata è stato il settimanale Chi che nel numero in edicola ha pubblicato uno scatto che la dice lunga sul Movimento 5 Stelle: seduti alla buvette di Palazzo Madama, i neo eletti mangiano e bevono sorridenti. Niente di male, va detto subito. Un tantino dissonante rispetto alla caccia alle streghe condotta da Beppe Grillo contro i politici "attovagliati" alla buvette del parlamento. E pensare che solo qualche giorno prima i pentastellati si erano affrettati a pubblicare in rete lo scontrino della cena elettorale.

Cibi prelibati, guanti bianchi e servizio di porcellana. I Cinque Stelle entrano - a diritto - nell'impero della casta. La foto pubblicata da Chi la dice lunga: nel giro di pochi giorni, i seguaci del comico genovese sono passati dalla cena da 1.800 euro al Bar del Fico a Roma per festeggiare l'approdo in parlamento alla buvette di Palazzo Madama per battezzare le prime sedute alle Camere, dallo stile casual alla giacca e cravatta, dalla casta all'anti casta. Un trasformismo tanto veloce quanto imprevisto. Va da sé che anche ai grillini piace pagare di meno e mangiare bene. "In quel ristorante di lusso la quota a carico del deputato è di 15 euro e il resto del conto, probabilmente 80-90 euro, è a carico dei contribuenti", ha chiarito il deputato Adriano Zaccagnini che ammette di essere stato alla buvette già tre volte. "Ammetto il mio errore e sono pronto a restituire la parte eccedente del conto, che non ho pagato - ha continuato l'onorevole pentastellato - pensavo che in quel ristorante si risparmiasse in confronto a un locale del centro di Roma". Così, mentre i grillini predicano bene e razzolano male, ecco la neo presidente della Camera Laura Boldrini bagnar loro il naso presentandosi, a sorpresa, alla mensa del personale di Montecitorio. Un self service come se ne trovano tanti nei posti di lavoro. Nello stupore dei presenti, la Boldrini si è presa vassoio, posate, pane e bicchiere e si è messa ordinatamente in fila per ricevere il primo e il secondo. Quindi, è passata alla cassa a pagare. Insieme a lei altre tre persone, tra le quali (pare) il portavoce Roberto Natale.

La mensa dei dipendenti è aperta a tutti, parlamentari e giornalisti accreditati compresi. Ma è molto raro incontrarci anche i deputati. Insomma, il pranzo della Boldrini è un evento più che straordinario. Adesso si vedrà se quella della terza carica dello Stato è una buona abitudine oppure una trovata pubblicitaria che le ha fatto guadagnare il plauso dei giornali progressisti. Tanto che sui social network è partita la campagna contro i Cinque Stelle. "Boldrini/Grillini 1-0 - recita una vignetta che impazza su Facebook - il presidente alla mensa dei dipendenti, i deputati grillini al ristorante della Camera". D'altra parte anche sul taglio dello stipendio la Boldrini, insieme al presidente del Senato Pietro Grasso, ha bagnato il naso riducendosi il salario del 30%. Peccato che, nelle stesse ore, la neo presidente della Camera si è affrettata a "ripescare" Natale che, non essendo riuscito a entrare in parlamento, è stato prontamenteinvestito della carica di portavoce.

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