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Ambiente, via libera della Camera al decreto Ma l'esecutivo va sotto (ancora) due volte

La Camera ha approvato il decreto che contiene numerose norme sui rifiuti: il testo tornerà al Senato per il via libera definitivo. Poco prima il governo era andato sotto due volte

Ambiente, via libera della Camera al decreto Ma l'esecutivo va sotto (ancora) due volte

Via libera a Montecitorio. Questa mattina la Camera ha approvato il dl Ambiente, che contiene numerose norme sui rifiuti, con 382 voti favorevoli, 74 voti contrari e diciassette astensioni. A questo punto il decreto torna a Palazzo Madama, che l’aveva votato in prima lettura il 23 febbraio, per il via libera definitivo. Prima dell'approvazione, però, il governo è stato battuto su due emendamenti presentati dalla Lega Nord e dall'Italia dei Valori.

Il testo del leghista Claudio D’Amico sui sacchetti di plastica biodegradabili, è stato approvato con 211 voti favorevoli, 201 voti contraro e 83 astenuti. L'esecutivo aveva espresso parere contrario. In base al testo approvato il governo è impegnato ad adottare urgentemente iniziative normative per consentire la commercializzazione, oltre ai sacchetti monouso conformi alla normativa europea, anche quelli "realizzati con qualunque altro materiale purchè biodegradabili". Contro l’ordine del giorno, conformemente al parere del governo che è risultato battuto, ha votato solo il Partito democratico.

Il secondo ementamento era stato presentato dal dipietrista Francesco barbato. Il testo impegnava il governo "a valutare la possibilità di anticipare il termine entro il quale le province campane debbano svolgere le funzioni in materia di accertamento, riscossione e gestione della Tarsu, e della Tia, al fine di consentire ai comuni di svolgere tutte le funzioni connesse al ciclo integrato dei rifiuti; a definire - nell’ambito delle proprie prerogative - in maniera chiara la fase di transizione e le procedure di passaggio delle competenze tra le province e i comuni campani, in previsione della prossima entrata in vigore del suddetto nuovo tributo comunale sui rifiuti previsto dal decreto legge 'salva Italia'".

È probabile che il voto contrario della Camera sia derivato da un acceso intervento di Barbato che se l’è presa con il sistema dei "bassoliniani e cosentiniani" in Campania.

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