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Anche Equitalia e l'Agenzia delle entrate incassano solo il 20 per cento del dovuto

RomaUno scenario desolante. Negli ultimi 12 anni il ministero dell'Economia ha accertato un'evasione fiscale di 807 miliardi di euro. Nulla di anomalo, a noi italiani piace risparmiare. Il problema è che in questo frangente sono stati recuperati appena 69,1 miliardi. Lo attesta una tabella allegata alla risposta, data dal viceministro dell'Economia Luigi Casero a un'interrogazione in commissione Finanze della Camera, in cui si chiedeva conto delle «difficoltà» nella riscossione da ruolo per il periodo 2000-2012. Cifre che alzano il velo su quanto effettivamente si riesce a incassare dalla lotta all'evasione. Uno Stato bravo a chiedere il dovuto, molto meno a ottenerlo.
E pensare che mercoledì scorso il presidente del Consiglio Enrico Letta aveva suonato la carica. «Sarà lotta dura all'evasore». Una lotta che deve fare i conti con i numeri: degli 807 miliardi di evasione accertati dal 2000 al 2012, la cifra da riscuotere (dopo i procedimenti di adesione o le procedure di contenzioso) ammonta, secondo le tabelle arrivate in Commissione finanze, a 545,5 miliardi di euro. Di questi, oltre 100 sono riconducibili a soggetti falliti. Ben 452 miliardi (l'80 per cento) sono riferibili ad appena 121.409 «grandi debitori» per importi superiori a 500mila euro. Alla fine, la somma arrivata effettivamente nelle casse dello Stato è di 69,1 miliardi. Bruscolini. Stessa cosa succede per Equitalia: l'agenzia dovrebbe incassare 18,6 miliardi di euro. Dovrebbe. Perché molti soldi, ad esempio, sono oggetto delle rateazioni accordate ai contribuenti in temporanea situazione di difficoltà. Il risultato è che nel tempo le somme che vengono effettivamente incassate dall'agenzia di riscossione ammontano ad appena il 20 per cento. Idem per l'Agenzia delle Entrate, che ha fatto sapere che «con riferimento ai residui attivi al 31 dicembre 2012 inoltrati dalla Ragioneria Generale, c'è una percentuale di abbattimento pari all'82 per cento». Cioè l'82 per cento di quanto verificato potrebbe non essere effettivamente incassato. Questo, almeno, sostiene il sottosegretario Casero rispondendo all'interrogazione di Daniele Capezzone ed Enrico Zanetti, presidente e vicepresidente della Commissione Finanze alla Camera. Casero ha precisato che il carico residuo dei ruoli fiscali da riscuotere riguarda in gran parte debitori per oltre mezzo milione di euro. «Al 31 dicembre 2012, oltre l'80 per cento del carico residuo era riferibile a debitori iscritti a ruolo per importi complessivamente pari o superiori a 500.000 euro.
E sempre in tema di fisco è di ieri la notizia che sono 61.620.379 le unità immobiliari urbane censite in catasto al 31 dicembre 2012 il cui valore imponibile potenziale dell'Imu medio per unità risulta pari a 69.544 euro».

Lo riferisce Casero rispondendo in commissione Finanze alla Camera a un'interrogazione di Girolamo Pisano (M5S) sulla «distribuzione, per categoria catastale, degli immobili appartenenti alle società, alle onlus e alle società esenti».

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