Politica

Arrivano 400 milioni nelle casse della Sicilia

In mattinata l'incontro urgente tra Monti e Napolitano: sul tavolo anche il rischio di default per la Sicilia. In serata il trasferimento di una prima tranche di 400 milioni su un miliardo di crediti vantati dalla Regione nei confronti dello Stato. Lombardo evita così il fallimento e non lascia: "Noi siamo meglio del Piemonte". Poi minaccia di querelare "IlGiornale"

"Non è vero che la Sicilia è al default. Sono tutte fandonie. Il bilancio è certificato dalla Corte dei conti, compresi i residui attivi. Tre agenzie di rating monitorano i nostri conti. La nostra situazione è di BAA2, stiamo meglio di molte altre regioni. Siamo sullo stesso piano del Veneto". Parola del governatore della Sicialia Raffaele Lombardo che non solo rispedisce al mittente i timori legati al default della Trinacria, ma minaccia anche IlGiornale di querela. Poi, in serata, arriva da fonti vicine a Palazzo Chigi la certezza che la Sicilia non corre il rischio di fallire. "Il problema non è strutturale ma di temporanea mancanza di liquidità - assicurano - è stato risolto con trasferimenti per 400 milioni di euro già programmati". E Lombardo rilancia e attacca i governatori Roberto Cota ("Noi siamo messi meglio del Piemonte") e Roberto Formigoni ("Sono ben contento di essere Lombardo solo di nome").

Secondo le fonti governative, il bilancio della Regione Sicilia è stato in attivo nel 2011 e nel 2010. "La spending review - spiega la stessa fonte - prevede interventi di ottimizzazione per la spesa pubblica anche per le Regioni". Per le Regioni a statuto speciale sarebbero, infatti, previsti interventi per complessivi 600 milioni già nel 2012. In una conferenza stampa, oggi pomeriggio, Lombardo ha sottolineato che il bilancio della Sicilia è di 27 miliardi, il debito di 5,5 miliardi, il prodotto interno lordo di 85 miliardi di euro: "Se confrontiamo il pil col debito della Regione e quello dello Stato capiamo meglio: lo Stato ha un pil di 1600 miliardi e 2mila miliardi di euro di debito. Inoltre, lo Stato ci deve circa un miliardo". Dal canto suo, però, il premier Mario Monti ha parlato con chiarezza di criticità della finanza regionale. "Il punto più strano della lettera è quello riguardo alla mia scelta politica di dimettermi - ha spiegato il governatore siciliano - io gli dirò che mi dimetto". Settimana prossima Lombardo incontrerà, infatti, il presidente del Consiglio e, probabilmente, riferirà in Consiglio di ministri sulla situazione della Sicilia.

Al di là della ricostruzione fatta da Lombarda e dalle sue rassicurazioni sulla tenuta dei conti della Sicilia, questa mattina Monti è stato ricevuto al Quirinale per un "incontro urgente e imprevisto" con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un faccia a faccia che è durato circa 70 minuti. Sul tavolo anche i timori del premier sul default della Regione Sicilia.

In serata, poi, sarebbe quindi arrivato nell'erario siciliano il trasferimento di una prima tranche di 400 milioni su un miliardo di crediti vantati dalla Sicilia nei confronti dello Stato.

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