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La benzina sfonda quota 2 euro: una tassa sul rientro dalle ferie

RomaAd aprire il terreno ci ha pensato Ischia. Giù una settimana fa, nell'isola campana, il prezzo della benzina aveva sfondato quota 2 euro. E la cosa non è andata giù a turisti e residenti che hanno vivamente protestato. Però, si diceva, è un'isola e i rifornimenti sono più costosi che altrove. Ieri, invece, il tetto dei 2 euro è stato sfondato a macchia di leopardo in numerose località del centro-sud. È la prima volta che accade nella cosiddetta rete ordinaria, cioè fuori dalle autostradale dove ai 2 euro al litro gli automobilisti si sono già abituati. Secondo gli ultimi dati diffusi dal sito di Quotidiano Energia a mettere mano ai prezzi raccomandati «sono state Eni (+1,6 centesimi al litro e +1,0 sul diesel), Tamoil (+1 centesimo al litro solo sulla verde) e Api IP con un ritocco di 0,5 centesimi anche in questo caso solo sulla benzina». Più nel dettaglio, secondo quanto è risultato grazie a un esame a campione in alcune stazioni di servizio «i prezzi medi serviti sono oggi a 1,920 per la benzina, 1,803 per il diesel e 0,784 per il Gpl». I dati raccolti concordano con quelli resi noti dall'Osservatorio prezzi carburanti del ministero dello Sviluppo Economico, da cui emerge come in alcune aree di servizio - a causa del sovrapprezzo autostradale e delle accise regionali - i prezzi della benzina senza piombo in modalità servito abbiano toccato i 2,06 euro, mentre il gasolio - con un top di 1,96 euro litro - si ferma a un passo dalla soglia dei 2 euro. Ben oltre quota un euro anche il metano mentre il gpl in Campania raggiunge valori di 0,94 euro.
Il caro benzina scatena la paura delle famiglie ma anche l'ironia del popolo della rete. «Se volete aprire una start up di successo - esorta un navigatore su Twitter -, cominciate ad allevare asini e muli». Sul social network sono tanti i commenti di questo genere: si va dal filosofico «Benzina sopra i 2 euro? Per fortuna io vado a spritz» al più corrosivo «Il prossimo pieno allo scooter lo faccio col decanter». La paura invece prende corpo nelle più nere previsioni di Coldiretti e Cia (confederazione degli agricoltori). «Nelle campagne la situazione è drammatica - spiega la Cia -: a lievitare è il budget dei prodotti alimentari, che viaggiano lungo la filiera nel 90% dei casi su gomma. Finora l'aggravio sulla busta della spesa ha già superato le 20 euro al mese a famiglia». Insomma un effetto valanga che colpirà gli italiani proprio alla vigilia del controesodo. E sulla tempestività degli aumenti il Codacons ha molto da dire. «Si vuole sfruttare il controesodo per incassare milioni di euro in più» spiega un comunicato dell'associazione che difende i diritti dei consumatori. Si calcola che il prezzo medio della benzina è «di almeno 6 centesimi di euro superiore a quanto dovrebbe essere se non ci fosse questa speculazione sulle vacanze degli italiani che consentirà alle compagnie petrolifere di incassare, nel solo weekend del controesodo, almeno 36 milioni di euro in più».
Se Roma piange Parigi non ride.

E mentre il Figaro segnala che nel cuore della capitale la benzina ha toccato i 2 euro al litro, il primo ministro Jean-Marc Ayrault ha annunciato un «modesto e provvisorio» taglio delle imposte sui carburanti che riguarda la parte di imposte percepite direttamente dallo Stato, non quelle destinate a regioni e altri enti locali, ed è una misura transitoria «in attesa di mettere in atto un meccanismo che regoli il prezzo dei carburanti».

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