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Berlino rivela: il Cav silurato perché voleva uscire dall'euro

Berlino rivela: il Cav silurato perché voleva uscire dall'euro

Dalla Germania arriva la conferma: Berlusconi voleva uscire dall'euro. A dirlo è Hans-Werner Sinn, presidente dell'istituto di ricerca congiunturale tedesco, Ifo-Institut, durante un convegno economico. Secondo Sinn, «Berlusconi, nell'autunno del 2011, avviò le trattative per far uscire l'Italia dall'euro». Poi, la situazione precipitò: spread alle stelle, dimissioni del Cavaliere, nascita del governo Monti. Una ricostruzione che collima con quanto scritto da Bini Smaghi: «La minaccia di uscita dall'euro non sembra una strategia negoziale vantaggiosa - scrisse il banchiere -. Non è un caso che le dimissioni di Berlusconi siano avvenute dopo che l'ipotesi di uscita dall'euro era stata ventilata in colloqui privati con i governi di altri Paesi».
Al di là dell'uscita dalla moneta unica, in queste ore Berlusconi registra i bulloni della nuova Forza Italia che sarà «di lotta» e, probabilmente dalla settimana prossima, non più «di governo». Il Cavaliere è pronto alla battaglia in Aula e in piazza e a guidare l'opposizione. In fondo per Berlusconi questo governo non ha diminuito le tasse né ha mosso un dito sulla questione decadenza. Ecco perché all'orizzonte ci sarebbe il passaggio all'opposizione con l'obiettivo di riguadagnare consensi visto il malessere dei cittadini, sempre più tartassati. E gli ultimi sondaggi commissionati a Datamedia confermano: il centrodestra è cresciuto di un 1,5% in una settimana, toccando il picco del 34,1%.
Per quanto riguarda la legge di Stabilità, in Commissione in Senato, si sta cercando un accordo sulle modifiche da apportare al provvedimento ma i margini di trattativa appaiono scarsi. Il disegno di governo e sinistra è chiaro: procedere a passo spedito sia con l'approvazione del provvedimento sia con la decadenza dell'ex premier. Sul primo fronte, non è esclusa la fiducia su un maxiemendamento che raccolga qualche modifica da incassare già martedì prossimo. E, così com'è, Berlusconi non ha nessuna intenzione di votare questa legge. Così, Letta potrebbe perdere la truppa di forzisti ma andare avanti lo stesso, forte dell'appoggio degli alfaniani. Blindata la legge di Stabilità, il giorno dopo (mercoledì) dovrebbe esserci il voto sulla decadenza del Cavaliere.
Una settimana di fuoco a cui Berlusconi sta lavorando senza risparmiarsi. «Tonico, dinamico, in palla», lo descrive chi lo va a trovare a palazzo Grazioli. L'ex premier si consulta con tanti big del partito e a tutti chiede consigli. La testa è soprattutto rivolta al discorso che ha intenzione di fare in Aula, in Senato, in occasione del voto sulla sua decadenza. Un duro j'accuse per protestare contro quello che - ripete - considera un «omicidio politico inaccettabile». E che siano rulli di tamburi lo confermano molti parlamentari, allertati via sms. Girano messaggini dal tenore guerresco: tenersi pronti per una manifestazione di piazza in concomitanza con il voto sulla decadenza.

Si pensa a un girotondo della libertà fuori dal Senato o a un corteo davanti a palazzo Grazioli.

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