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Berlusconi ai parlamentari del Pdl: "Serve unità, non capisco ragioni divisione"

Berlusconi scrive ai parlamentari azzurri: "Dopo aver parlato e ascoltato decideremo insieme il nostro futuro. Indispensabile stare uniti e lottare insieme"

Berlusconi ai parlamentari del Pdl: "Serve unità, non capisco ragioni divisione"

Sceglie di rivolgersi direttamente ai parlamentari del Pdl, Silvio Berlusconi, attraverso una lettera che è, al contempo, un accorato appello e un manifesto politico. Nella lunga missiva caldeggia l’unità del partito: "Domani dal palco del Consiglio Nazionale, ripeterò quello che ho già detto più e più volte, fino allo sfinimento. Forza Italia è la casa di tutti. Ho sentito parlare di raccolte di firme tra i nostri parlamentari: le uniche firme che a me interessano sono quelle di milioni di donne e di uomini che hanno creduto e credono in noi. E che nelle urne ci hanno concesso la loro fiducia". Poi il Cavaliere assicura: "Non cambierò io, non cambierà Forza Italia. Se così non fosse, se Forza Italia diventasse qualcosa di diverso, di piccolo e meschino, se diventasse preda di una oligarchia, se rischiasse una deriva estremista, sarei io che l’ho fondata a non riconoscermi più in questo progetto".

Pewr tutto il pomeriggio si è lavorato alla convocazione urgente di un ufficio di presidenza del Pdl per modificare il documento da proporre al Consiglio nazionale di domani. Nel mirino il nodo della stabilità del governo Letta in caso che venga votata la decadenza del Cavaliere da senatore. In serata, però, è stato invece deciso che non verrà apportata alcuna modifica al documento approvato nella precedente riunione. Al Cavaliere sarebbe stato fatto notare che in caso di convocazione ci sarebbero state numerose assenze di peso per ragioni politiche. Berlusconi intende tuttavia aprire al confronto interno: "Domani - scrive - sarà l’occasione per confrontarci e discutere. Come si fa in ogni famiglia. Ognuno porterà le sue idee. Ognuno è chiamato a dare il proprio contributo al disegno comune. Con civiltà, senza pregiudizi, senza retro pensieri. Domani sarà il momento del confronto davanti ai nostri elettori, perché a loro, ricordiamolo sempre, dobbiamo la nostra lealtà e a loro dobbiamo garantire il nostro impegno. E dopo aver parlato e ascoltato decideremo. Ognuno - prosegue - dopo aver parlato ed ascoltato sarà libero di fare le sue scelte. Ricordandosi della responsabilità che il voto di milioni di persone ci ha affidato e che a loro e solo a loro ognuno di noi è chiamato a rispondere del proprio operato".

"La missione principale - prosegue Berlusconi nella sua lettera - deve essere orientata a costruire il nostro Paese come un Paese dove nessuno possa temere se va al Governo il suo avversario politico, un Paese dove lo Stato e le sue istituzioni siano sentite come la casa di tutti e non invece come un nemico, come un nemico che è in agguato, un Paese dove lo Stato attraverso lo strumento fiscale non espropri i cittadini dei risparmi e dei beni che con il loro lavoro e i loro sacrifici sono riusciti a conquistarsi, un Paese dove non ci siano giudici che usino i loro poteri per eliminare gli avversari politici.

Questa - insiste - è la missione che ci siamo dati a partire dal 1994, la missione per cui siano scesi in campo, la missione per cui abbiamo lottato in questi venti anni sconfiggendo il pericolo di una definitiva presa del Governo da parte di una sinistra che non ha mai rinnegato la sua ideologia e la sua storia".

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