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Berlusconi stronca Grillo: "Un male peggiore di Renzi"

L'ex premier fa a pezzi il M5S: "È una setta". E avverte: "Il Pd al governo è un pericolo, ma Grillo sarebbe peggio"

Berlusconi stronca Grillo:  "Un male peggiore di Renzi"

"Siamo in campagna elettorale e non vedo alternative a Forza Italia, oltretutto votando per il Pd avremmo come regalo signor Schulz come capo dell’Unione europea". A Studio Aperto Silvio Berlusconi non nasconde le proprie preoccupazioni sull'imminente voto per le europee. Se da una parte ritiene che il Pd al governo possa essere "un pericolo" per l'Italia, dall'altra resta fermamente convinto che una vittoria di Beppe Grillo e dei Cinque Stelle potrebbe anche essere peggio. "Grillo mi fa molta paura e da studioso della storia in questi giorni l’ho paragonato a tanti personaggi tipo Robespierre che promettevano un grande cambiamento la Gerusalemme in terra e poi hanno distrutto tutto e non c’è mai stato nessun accenno alla democrazia - spiega l'ex presidente del Consiglio - il suo partito sarebbe meglio chiamarlo setta dove chi non la pensa come lui viene espulso".

A poche settimane dalle elezioni europee il Cavaliere mette in guardia gli italiani che pensano di dare il proprio voto al Movimento 5 Stelle. "Io considero un pericolo per il nostro Paese avere al governo il Pd che deriva dal Pci - spiega ai microfoni di Studio Aperto - ma avere Grillo nel panorama della politica italiana è un pericolo maggiore". Berlusconi non nasconde, infatti, di essere spaventato da Grillo: "Da studioso della storia in questi giorni l’ho paragonato a tanti personaggi tipo Robespierre che promettevano un grande cambiamento la Gerusalemme in terra e poi hanno distrutto tutto e non c’è mai stato nessun accenno alla democrazia". Secondo l'ex premier, il Movimento 5 Stelle dovrebbe, infatti, essere chiamato "setta". "Qui - continua - chi non la pensa come Grillo viene espulso". Proprio per questo, sebbene avere al governo il Pd sia un pericolo, sarebbe ben peggio essere governati dal comico.

Nemmeno con Matteo Renzi, Berlusconi si dimostra indulgente. Al premier non perdona, infatti, la pessima politica economica attuata dal governo. Politica fatta di misure che non sono state in grado di riportare il Paese a crescere. "Monti, Letta e da ultimo Renzi sono andati in in Europa e dalla Merkel senza portare a casa nulla - accusa - Monti era genuflesso gli altri due molti condiscendenti con la Germania". Poi ricorda: "Io sono stato l’unico presidente del Consiglio italiano che ha messo limiti alle richieste della Merkel proprio perché ero l’unico che aveva esperienza economica essendo stato per trent'anni nella trincea del lavoro. Io ho detto 'no' a tutte le cose insensate". Secondo il leader di Forza Italia, infatti, sviluppo e crescita vengono solo se c’è un grande cambiamento. "Invece di mettere nuove tasse - conclude il Cavaliere - noi proponiamo di detassare le assunzioni in modo da rendere molto più facile per le aziende fare nuovo assunzioni".

Secondo Berlusconi, infatti, "non si scappa mai dalla ricetta fondamentale del pensiero liberale e liberista".

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