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Berlusconi tra Europee e famiglia studia il restyling di Forza Italia

Berlusconi rimanda a oggi il vertice con i figli. Malumore con alcuni dirigenti del partito. Vuole sfruttare i Club forza Silvio come nuova arma sul territorio

Berlusconi tra Europee e famiglia studia il restyling di Forza Italia

La fidanzata, il Cavaliere, i figli, Forza Italia. Questioni di famiglia, questioni di partito. Per Silvio Berlusconi in queste ore più che mai intrecciate. Perché c'è chi lo dipinge come un leader condizionato dai voleri di altri, ma c'è anche chi, conoscendolo da anni, sa bene quanto difficilmente non sia lui a gestire in prima persona ciò che davvero lo interessa. Per dirne una: l'intervista di Francesca Pascale che qualche giorno fa su Repubblica ha sparato a zero su buona parte della vecchia guardia per poi invocare un «sacrificio» di Marina auspicando che sia lei a prendere il testimone del padre.
C'è chi l'ha raccontato come un vero e proprio strappo della fidanzata dell'ex premier, con tanto d'intervista concessa a un giornale considerato «ostile». Invece è stato l'esatto contrario, perché il testo di quella conversazione era noto non solo a Berlusconi ma a tutti i commensali ospiti quella sera a Palazzo Grazioli. Dell'affondo in arrivo ai big del partito, insomma, il leader di Forza Italia era a conoscenza. Non solo: era d'accordo.
Non è un caso che negli ultimi giorni Berlusconi si sia trovato in diverse occasioni a lamentarsi del partito e delle pressioni che gli arrivano dal gruppo dirigente: da chi ancora spinge per la nomina dell'Ufficio di presidenza a chi sta cercando un posto in lista alle elezioni europee di fine maggio. Un fastidio ormai tangibile, tanto che i contatti tra il leader azzurro e la vecchia guardia si sono ridotti al lumicino. E la spiegazione non sta tanto in quello che i giornali hanno chiamato il «cerchio magico», ma piuttosto nel fatto che il Cavaliere non ne vuole sapere. Non so davvero cosa devo fare, forse – si è ritrovato a dire giorni fa in privato Berlusconi - devo chiudere la sede di piazza San Lorenzo in Lucina per riuscire a fargli staccare il sedere dalla poltrona... Un ragionamento che dà il senso della distanza ormai siderale tra il leader e il resto del partito. Secondo uno schema non nuovo, visto che anche quando qualche anno fa si aprì il fronte con Angelino Alfano erano in molti a teorizzare che fossero i falchi a puntare il dito contro l'allora segretario del Pdl e non il Cavaliere. Poi si è visto come è andata a finire.
Un Berlusconi, dunque, che pubblicamente tace ma che – giuste o sbagliate che siano - pare avere le idee piuttosto chiare sulle prossime mosse. A partire da un restyling complessivo di Forza Italia con il lancio dei Club Forza Silvio come vero braccio movimentista del partito. Forse, dunque, non ha torto chi in questi giorni – da Gianfranco Rotondi a Michaela Biancofiore – ha sostenuto che chi «attacca la Pascale» lo fa perché «non ha il coraggio di prendersela con Berlusconi perché è a lui che deve tutto pena la consegna all'oblio».
Intanto, l'incontro di ieri ad Arcore con i figli per stabilire se davvero uno degli eredi scenderà in campo è stato rinviato ad oggi, quando la famiglia si riunirà nella consueta cena del lunedì. Ma difficilmente per queste elezioni europee ci sarà un passaggio del testimone in famiglia. Grande agitazione, invece, per la stesura delle liste elettorali. Non è un caso che ieri Claudio Scajola sia tornato a dire a SkyTg24 che dovrebbe essere in corsa chi «porta più consensi». «Se non fossi candidato – aggiunge l'ex ministro – vorrei un confronto pubblico per capirne il perché». Con un pizzico di polemica.

«In questo momento – conclude – Berlusconi si trova molto, troppo chiuso in casa e trova conforto in alcune persone».

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