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Berlusconi: "In gara per vincere, senza di me il Pdl perde"

L'ex premier spiega le ragioni del suo scendere di nuovo in campo. Al Pdl serviva un leader come il Berlusconi del '94 e "l'abbiamo cercato", ma senza trovarlo. E approva la data del 10 marzo per le elezioni

Berlusconi: "In gara per vincere, senza di me il Pdl perde"

A Milanello per seguire gli allenamenti del Milan, Silvio Berlusconi coglie l'occasione per fare il punto della situazione sul suo ritorno in campo e su quanto fatto negli ultimi mesi dal governo tecnico.

"Noi abbiamo dato una prova di grandissima responsabilità - commenta il Cav - e per un anno abbiamo sostenuto questo governo", "cercando di correggerne i provvedimenti dove non ci convincevano ma sempre dicendo che una politica di austerità su una economia che non cresce fa danni. Danni che sono stati fatti".

La condanna è chiara. Come chiara è la volontà del Cavaliere di tornare in sella al suo partito. "Io non entro in gara per avere un buon posizionamento, entro per vincere. L'opinione di tutti era che ci volesse un leader come un Berlusconi del 1994 ma non c'era. E non è che non l'abbiamo cercato. L'abbiamo cercato". Da qui la necessità di riproporsi come guida del Pdl.

"Ci eravamo dati una nuova dirigenza con il fantastico Angelino Alfano", sottolinea Berlusconi, "ma ci vuole tempo per imporsi come leader. Tutti i sondaggi davano il Pdl a un livello che non basta per contrastare la sinistra".

Il Cavaliere, nonostante il ritono in campo, ci tiene a dire che Palazzo Chigi è "una cosa che non mi è mai mancata nemmeno per un minuto". Sulla data per le prossime elezioni, nessun problema: "Mi sembra sia stato indicato il 10 marzo e mi sembra una data che va bene". E al voto si andrà probabilmente con l'attuale legge elettorale. "Speriamo si possa cambiare", dubita Berlusconi, che sottolinea come il poco tempo a disposizione "è sufficiente per farlo".

E se Bersani dà al Cav dell'"irresponsabile" per avere tolto l'appoggio al governo, lui non ci sta e replica: "Bersani ha già cominciato la campagna elettorale". Più preoccupante del leader del Pd è la magistratura, a cui guarda "con un grandissimo senso di paura", perché "onnipotente e direi irresponsabile".

Immediata la risposta dell'Anm (Associazione nazionale magistrati), secondo la quale le parole di Berlusconi sono "attacchi offensivi e inaccettabili".

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