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Berlusconi: niente tasse a chi assume giovani. Alfano si iscrive alla Cgil

Il Cav a "Virus": "Così Renzi ha rubato gli 80 euro agli artigiani". E sul Jobs Act: Ncd fa pagare alle imprese le cambiali della Camusso

Berlusconi: niente tasse a chi assume giovani. Alfano si iscrive alla Cgil

«Renzi con il governo ha prodotto un atto sul lavoro, il Jobs Act, che è diventato il Cgil Act». Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nel corso di un'intervista al programma di Rai2 Virus, ha criticato duramente lo stravolgimento del decreto Lavoro del ministro Giuliano Poletti. «La base del Pd in Parlamento ha cambiato in peggio il suo provvedimento e lui dopo avere anche annunciato date per diversi altri provvedimenti, queste date non le ha potute rispettare», ha aggiunto il fondatore di Forza Italia. La vera sorpresa di ieri, però, è stata osservare che al sindacato di Susanna Camusso s'è iscritto pure Ncd di Angelino Alfano. Il governo in Senato ha presentato emendamenti peggiorativi. Il tutto con la «benedizione del presidente della commissione lavoro di Palazzo Madama, Maurizio Sacconi (Ncd). In particolare, sono previste forti sanzioni per le imprese che non si attengono al divieto di assumere dipendenti a tempo determinato oltre il tetto del 20% del totale dei dipendenti. Le aziende che sforeranno di un solo contratto pagheranno il 20% della retribuzione del lavoratore «per mese o frazione di mese superiore a 15 giorni». Se la soglia viene superata di più di una unità, la sanzione arriva al 50% della paga.

Una stangata che ha irritato ulteriormente Forza Italia. «Nella resa di Sacconi c'è un esplicito invito a non assumere per non incorrere in costosissime penali», hanno chiosato Maurizio Gasparri, Anna Cinzia Bonfrisco e Alessandra Mussolini aggiungendo che «Sacconi, come la Fornero, fa pagare alle imprese la cambiale della Cgil». E dire che proprio Ncd si era impegnato a migliorare il provvedimento. Invece ieri su Twitter Angelino Alfano esultava: «Ncd soddisfatto perché migliora testo Camera. Meno Fornero, più Biagi». I tre senatori forzisti ieri a Palazzo Madama hanno presentato le proposte emendative azzurre. Che si sintetizzano nello «shock» invocato da Silvio Berlusconi. «Rilanciamo la nostra ricetta per lo sviluppo dell'economia: detassazione totale delle nuove assunzioni, zero tasse e contributi per chi assume giovani, disoccupati, cassintegrati», ha dichiarato sottolineando che «solo così si creeranno davvero nuovi posti di lavoro nell'interesse di tutti noi». Detto fatto: il gruppo di Fi ha proposto l'eliminazione del versamento di contributi previdenziali e assistenziali per le aziende che assumono disoccupati di lungo periodo e inoccupati (coloro che il lavoro non lo cercano neanche più). Il costo complessivo della misura (4,4 miliardi) sarebbe spesato dal Fondo per l'occupazione.

L'affondo del presidente di Forza Italia è rivolto al governo Renzi, incapace di mantenere le promesse in termini di rilancio dell'economia. Il bonus Irpef, ha rilevato Berlusconi, è un bluff. «Anche gli 80 euro che ha dato li ha dati con una mano - ha affermato a Virus - ma la sinistra, dall'altra parte, li ha presi da 31 milioni di artigiani, lavoratori autonomi, soprattutto pensionati, col risultato che chi riceverà gli 80 euro quando dovrà pagare le imposte sulla casa o sugli interessi dei risparmi che ha in banca, perderà quattordicesima e tredicesima».

Ecco perché ai proclami delle sentinelle anti-tasse di Angelino Alfano, puntualmente smentiti dalla realtà dei fatti, Berlusconi ha contrapposto un progetto innovativo, volto a liberare i cittadini dall'oppressione fiscale: «La cosa migliore da fare è eliminare Equitalia e riportare all'Agenzia delle entrate e ai Comuni il compito di riscuotere le imposte».

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