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Berlusconi sostiene Angelino ma pensa ancora alla sua lista

Il Cavaliere incoraggia il segretario: le primarie faranno da traino. Oggi probabile un incontro con Napolitano sulla tenuta del governo 

Berlusconi sostiene Angelino ma pensa ancora alla sua lista

Non gli risparmia elogi e parole d'incoraggiamento, Silvio Berlusconi. Perché, dice l'ex premier ad Angelino Alfano nelle tante telefonate che precedono la conferenza stampa del segretario del Pdl, «in Sicilia l'errore è stato quello di dividere l'area moderata» e «non è certo colpa di nessuno se non siamo riusciti in una rimonta difficile». Nessun problema, insomma. Né con Alfano né con il Pdl, ripete più d'una volta. Sul punto Berlusconi è categorico e le rassicurazioni all'ex Guardasigilli sono piuttosto nette. Tanto che quando il segretario gli dice di essere intenzionato a confermare pubblicamente le primarie il Cavaliere - che dell'idea non è mai stato un sostenitore entusiasta - gli dà il suo benestare senza colpo ferire: «Ci serviranno da traino in vista della campagna elettorale».

Così, nel tardo pomeriggio Alfano si presenta davanti ai giornalisti, esclude di aver mai pensato a fare un passo indietro e ripete che tra Berlusconi e il partito c'è unità di vedute. Vero fino a un certo punto se solo sabato il Cavaliere annuncia in diretta tv una riunione per decidere se continuare a sostenere Mario Monti mentre ieri il segretario del Pdl assicurava che il governo «va avanti». D'altra parte, che sul punto ci sia un certa distanza è sotto gli occhi di tutti e Alfano fa la sola cosa che può fare cercando di tenere insieme il puzzle.

Proprio di questo dovrebbe parlare oggi Giorgio Napolitano e il Cavaliere in un faccia a faccia nel quale il capo dello Stato chiederà di certo delle rassicurazioni sulla tenuta del governo. Se l'incontro verrà confermato, è probabile che il Cavaliere cercherà di tranquillizzare il Colle, ma fino ad un certo punto. Perché ora la partita si sposta tutta sulla legge di stabilità con la richiesta del Pdl di non introdurre nuove tasse, eliminare del tutto il capitolo Irpef-taglio delle detrazioni, evitare l'aumento dell'aliquota intermedia dell'Iva e limare il cuneo fiscale sia dal lato delle imprese che da quello dei lavoratori. Il dossier è in mano a Renato Brunetta che, fosse per lui, riscriverebbe la manovra daccapo. Insomma, si dovrà arrivare ad un punto di mediazione, anche perché sul testo il governo finirà quasi certamente per porre la fiducia.

Berlusconi, dunque, è atteso a Roma in giornata ed è probabile che incontri anche Alfano per fare il punto del voto siciliano. Nonostante gli elogi e le rassicurazioni al segretario - che poi è uno dei pochi che davvero salverebbe - il Cavaliere continuerebbe però a pensare ad altro. Non a qualcosa che porti alla chiusura del Pdl, ma ad una lista da affiancargli. Ecco perché ha dato il via libera alle primarie, in modo da prendere tempo fino a fine anno per vedere come il partito di via dell'Umiltà gestirà la fase del rilancio. Poi, a seconda di come saranno andate le cose, resta assolutamente sul tavolo l'ipotesi spacchettamento. E il nome, come già detto tante volte, potrebbe essere proprio Forza Italia.

Soprattutto se, come sembra, gli ex An sono sul piede di guerra. Il 17 novembre - il giorno dopo la chiusura dei termini per presentarsi alle primarie del Pdl - è confermato un appuntamento pubblico a Milano in cui Ignazio La Russa potrebbe annunciare lo strappo. L'ipotesi è sul tavolo, soprattutto dopo la conferenza stampa di sabato scorso a Villa Gernetto che ha messo in qualche modo all'angolo gli ex di via della Scrofa. Se l'eventuale lista del Cavaliere dovesse avere una linea di dura critica a Monti e quella del Pdl essere più spostata verso l'area moderata rischierebbero di restare con il cerino in mano.

E che Berlusconi guardi nella direzione della federazione di diverse liste lo conferma anche la cena in programma ieri ad Arcore con Umberto Bossi e Giulio Tremonti. Saltata soltanto perché dopo che la notizia è rimbalzata sulle agenzie a via Bellerio qualcuno non avrebbe gradito.

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