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I grillini sbattono la porta in faccia a Bersani: "No alla fiducia"

Crimi e Lombardi sbattono la porta in faccia al Pd: "Non siete credibili, no alla fiducia in bianco". Ma promettono: "Non usciremo dall'Aula del Senato". Venerdì Bersani vedrà Napolitano

I grillini sbattono la porta in faccia a Bersani: "No alla fiducia"

Inizia un altro giorno di consultazioni per Pier Luigi Bersani, che, dopo aver incontrato ieri Pdl e Scelta civica, è chiamato a convincere il M5S a votare la fiducia a un suo eventuale governo.

Finora i grillini sono sembrati irremovibili nel loro no. Il gruppo ieri si è riunito alla Camera e al Senato: in entrambi i casi senatori e deputati hanno votato all'unanimità contro un esecutivo proposto dal Pd. Oggi i capigruppo Roberta Lombardi e Vito Crimi - che ieri sera hanno sentito anche Beppe Grillo - hanno incontrato, davanti alle telecamere di Montecitorio, il premier incaricato e hanno ribadito che voteranno i singoli provvedimenti, ma che non se la sentono di dare una fiducia in bianco.

"C’è da dare un governo a questo Paese. Questa è un’esigenza conclamata", ha supplicato Bersani, "Il presidente della Repubblica ha fatto la sua parte in modo correttissimo sul profilo costituzionale e ha detto di provare a formare il governo senza dimenticare il quadro delle difficoltà". Il premier incaricato ha chiesto in tutti i modi responsabilità e ha assicurato ai grillini che non ci sarà nessun "governissimo" e che "un governo senza cambiamento non lo faccio".

Un discorso che non sembra aver convinto i rappresentanti del M5S. "Sono vent’anni che sentiamo dire queste cose", ha detto la Lombardi sostenendo di sentirsi in "una puntata di Ballarò". "La fiducia in bianco è un atto molto forte, dai nostri elettori riceviamo il messaggio di non darla", ha aggiunto Crimi sbattendo definitivamente la porta in faccia al leader Pd: "Siamo pronti ad appoggiare ogni provvedimento volto a dare respiro al mondo del lavoro, ma non ci fidiamo, vogliamo le prove".

A nulla sono valsi i complimenti ("Siete una grande forza"), i richiami alla responsabilità ("Purtroppo non è Ballarò anche se siamo in streaming, i prossimi mesi sono una roba seria"), gli avvertimenti ("Vedo un meccanismo che ci porta a passare dal faremo, diremo, all’avremmo potuto fare, avremmo potuto provarci")o le promesse ("Vorrei elencarvi qualche riforma. Non è che siano tutti uguali"). I grillini sono irremovibili: non voteranno la fiducia a un governo che non sia formato esclusivamente dal M5S. "Ci sentiamo di dover respingere questa assunzione di responsablità sulla mancata partecipazione del governo perché siamo gli ultimi a doverci sentire responsabili", ha detto Crimi, "Non siamo noi la causa. Se c’è questo risultato è anche perchè c’è una legge elettorale che non è stata modificata da nessuno". L'unica promessa dei grillini, strappata in conferenza stampa, è di non lasciare l'aula del Senato quando verrà votata la fiducia, consentendo così di raggiungere il numero legale.

Le consultazioni, in ogni caso, continuano. Oggi Bersani ha incontrato anche l'Unione Province d’Italia, Fratelli d’Italia, le Autonomie, il gruppo misto e l'Udc. Infine domani il premier incaricato incontrerà senatori e deputati della sua coalizione, partendo da quelli di Sel per passare poi a quelli del Pd.

Venerdì, quindi, vedrà Giorgio Napolitano al quale, a una settimana dall'incarico, riporterà il risultato dei colloqui di questi giorni.

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