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Bersani torna e gela Renzi: "Qui per abbracciare Letta"

L'ex segretario in Aula dopo l'ischemia. Renzi ringrazia: "Importante che tu sia qui". Ma lui: "Sono venuto per Letta"

Bersani torna e gela Renzi: "Qui per abbracciare Letta"

Pier Luigi Bersani torna alla Camera. E lo fa in occasione del voto di fiducia al governo. Al suo ingresso nell'Aula di Montecitorio, tutti i deputati scattano in piedi e lo accolgono con un lungo applauso. Anche Matteo Renzi non manca di abbracciarlo: "Grazie a Bersani per essere in Aula oggi - si affretta a scrivere il premier su Twitter - un gesto non scontato, per me particolarmente importante". Ma l'ex segretario del Pd lo gela: "Sono venuto qui ad abbracciare Enrico Letta...".

Per la prima volta, dopo l'ischemia cerebrale che lo aveva colpito lo scorso 5 gennaio costringendolo a una lunga degenza nell’ospedale di Parma, Bersani siede nuovamente tra i banchi del Pd a Montecitorio. Accolto da un sonoro applauso, viene subito attoniato da una nutrita folla di parlamentari e giornalisti. "Sto bene. E voi?", chiede sorridente. E aggiunge: "Sono venuto ad abbracciare Enrico...". Enrico Letta arriva una manciata di minuti dopo: non degna di uno sguardo il banco del governo, si limita a stringere la mano ad Angelino Alfano, quindi punta dritto al suo posto tra i compagni di partito. Anche lui è accolto dagli applausi e dagli abbracci dei suoi. Bersani scatta in piedi e gli va incontro: i due si stringono in un abbraccio intenso e commosso.

Bersani, Letta e Renzi. Il trio è servito: il premier mancato, l'ex premier, il premier. Tutti dem, tutti in Aula per la fiducia a Renzi che, nel giro di una anno scarso, ha fatto lo sgambetto a Bersani obbligandolo a lasciare la guida del partito e ha detronizzato Letta dallo scranno di Palazzo Chigi. "Nel Pd non abbiamo un confronto formale - commenta il preisdente del Consiglio appena prende la parola a Montecitorio - quando c’è da discutere, confrontarci e litigare lo facciamo. Ma senza poi dividerci". Poi, rivolgendosi a chi mormora rumorosamente, ribatte: "Comprendiamo la difficoltà di capire la democrazia interna, ma è una cosa positiva, provatela anche voi, non fa male e consente di essere delle persone migliori". Ma i franchi tiratori democratici, presto o tardi, sapranno regolare i conti. "Benché mi pare che questo governo non abbia tra le sue qualità migliori l’umiltà - replica Bersani - è pur sempre un governo che ha bisogno di aiuto e questo aiuto bisognerà darglielo".

Renzi non può dormire sonni tranquilli tanto a lungo.

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