Interni

"Io mi candiderò in eterno". La "minaccia" di Vincenzo De Luca

Il governatore della Campania annuncia il suo terzo mandato, ma Francesco Boccia gli sbarra la strada

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca

“Nessun tetto ai mandati: o mettiamo tetti a tutti quanti, sarebbe demenziale ma coerente, oppure non si capisce il tetto". Lo ha detto a Venezia il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, a margine dell'incontro di Confindustria, a proposito dell'abolizione del tetto alla rielezione negli Enti locali. E’ da tempo che ormai De Luca non nasconde più questa sua volontà di continuare a fare il governatore della Campania anche dopo la scadenza del secondo mandato. Per De Luca "la parola sia dei cittadini, poi possano decidere per un mandato o sostenere qualcuno che risolva qualche problema. Io mi ricandiderò in eterno, dipende dalla salute”.

Per farlo però c’è bisogno di cambiare la legge regionale, e soprattutto del placet del Pd. Che ha già fatto trapelare di volerlo sostituire con Cantone. Per questo è fondamentale il prossimo congresso del Pd regionale, che De Luca controlla. Ma sta volta ha un avversario esterno: Francesco Boccia, mandato da Letta come commissario del pd campano.

Boccia è anche coordinatore della mozione Schlein, per questo i consiglieri regionali hanno inviato una lettera a Letta chiedendo le sue dimissioni. Che invece non ha voluto farsi da parte, cercando di raccattare quanti più fanti possibili in quella regione per la Schlein. “Gli sconsiglio di occuparsi di congresso” , ha detto Boccia a De Luca “i governatori hanno già tanto da fare”. Cosa che però non ha detto al suo capobastone Michele Emiliano, che pur essendo governatore come De Luca, partecipa e comanda il Pd pugliese al pari del collega campano. “Anzi i consiglieri regionali pensino a pagare la quota al partito” , ha detto Boccia facendo l'esempio di Caserta dove, dice, sono rimasti aperti solo 5 circoli.

De Luca a Venezia ne approfitta per fare il suo show contro l’invio armi all’Ucraina: “Abbiamo appreso che i Governi europei, e tra questi anche quello italiano, per le spese militari sono autorizzati ad andare anche oltre il patto di stabilità. Per la sanità pubblica non hanno trovato un euro, per gli armamenti sono tutti pronti ad andare oltre il patto di stabilità. A me pare una scelta doppiamente grave, perché si penalizza la sanità pubblica e perché, per quanto riguarda l'Ucraina, continuiamo ad andare avanti in maniera a mio parere assolutamente irresponsabile. Non c'è neanche l'ombra di un'iniziativa di pace”.

De Luca che già aveva organizzato una manifestazione per la pace, insiste: "Quando si parla di pace si banalizza, ma se vogliamo fare qualche passo in avanti concreto dobbiamo arrivare al cessate il fuoco nella situazione attuale. Ma siamo ormai di fronte a una totale assenza di iniziativa politica dell'Europa, siamo di fronte a una mistificazione che dura da un anno. La guerra in Ucraina ci viene presentata come uno scontro di civiltà fra democrazie e autocrazie, ma è una sciocchezza".

E non risparmia accuse all'Occidente: "C'è una guerra di aggressione promossa dalla Russia anche perché nessuno in Occidente ha avuto l'intelligenza politica di favorire un'intesa tra Ucraina e Russia prima del febbraio scorso. Quando si inviano armamenti sofisticati si ha in testa un'idea, una vittoria militare dell'Ucraina sul campo. Noi continuiamo a ricordare, affiancandoci a Papa Francesco, che la Russia è dotata di armamenti nucleari, e che se qualcuno pensa di arrivare a una vittoria militare sul campo porterà l'Europa sull'orlo di una guerra nucleare. Ma sembra che queste preoccupazioni non sfiorino neanche lontanamente i nostri governi. Noi dobbiamo difendere l'Alleanza Atlantica, i rapporti con gli Stati Uniti che sono strategici, ma non siamo obbligati a chiudere gli occhi davanti alla realtà".

Avvertenza: posare il lanciafiamme!

Commenti