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Boldrini e la ramanzina classista: "Offrire servizi di lusso ai turisti inaccettabile per gli immigrati"

La paladina degli immigrati critica i "servizi di lusso" offerti ai turisti: "Vanno ripensati con le politiche rivolte all’accoglienza degli stranieri"

Boldrini e la ramanzina classista: "Offrire servizi di lusso ai turisti inaccettabile per gli immigrati"

Laura Boldrini torna a fare la lotta di classe. In un accrocchio vetero comunista che mixa le bordate contro la ricchezza, che per la sinistra è sempre una colpa da demonizzare, con la difesa buonista e incondizionata degli ultimi, che sempre per la sinistra hanno il volto degli immigrati che ogni giorno prendono d'assalto le coste del nostro Paese. La presidente della Camera è salita in cattedra intervenendo alla presentazione del rapporto 2014 Italiadecide. E, come al solito, si è lasciata prendere la mano col moralismo radical chic: "Non possiamo, senza una insopportabile contraddizione, offrire servizi di lusso ai turisti affluenti e poi trattare in modo, a volte inaccettabile i migranti che giungono in Italia dalle parti meno fortunate del mondo, spesso in condizioni disperate".

Non è certo la prima volta - e purtroppo non sarà nemmeno l'ultima - che la Boldrini si lascia prendere la mano. I cavalli di battaglia sono sempre gli stessi. E l'immigrazione è sicuramente al primissimo posto. Perché vede l'Italia come un'appendice che lega l'Europa al Nord Africa, una sorta di passerella che deve accogliere i "migranti" in cerca di fortuna. Quando l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni strinse accordi con l'ex raìs Muammar Gheddafi per frenare le ondate migratorie dalla Libia, la Boldrini era funzionario dell'Onu e fece di tutto per far passare le misure del Viminale come "contrarie al diritto di asilo". Adesso che da deputata del Sel di Nichi Vendola siede sullo scranno più alto di Montecitorio continua la sua battaglia. Facendo sponda con Cecile Kyenge all'Integrazione - ministero inventato ad arte dall'ex premier Enrico Letta per ingolosire la sinistra radicale - ha lanciato promesse a tutto spiano: cittadinanza facile, ius soli, flussi migratori più ampi. Con l'arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi la musica non è certo cambiata. Così, eccola colpire a testa bassa la ricchezza e il lusso. "Anche i ricchi piangano" cantava un brutto slogan della sinistra. "Le politiche per il turismo andrebbero pensate in modo integrato con le altre politiche rivolte all’accoglienza degli stranieri che vengono da noi per ragioni di lavoro, di studio, di cura o semplicemente alla ricerca di pace, di diritti e di sicurezza - ha tuonato alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - non possiamo, senza una insopportabile contraddizione, offrire servizi di lusso ai turisti e poi trattare in modo a volte inaccettabile i migranti che giungono in Italia dalle parti meno fortunate del mondo, spesso in condizioni precarie". A sentire la Boldrini il Paese dovrebbe dare "l’esempio concreto di una cultura dell’accoglienza che sia integrale, a 360 gradi, e che sappia misurarsi con la sfida della globalizzazione, quella sfida che porta con sé, come è ovvio, anche maggiori opportunità di circolazione delle persone, e non soltanto delle merci, dei capitali delle informazioni".

Dichiarazioni che hanno subito spinto alcuni leghisti a sbottare: "Chiamate l'ambulanza". Eppure la Boldrini ci ha abituati a sparate ben peggiori. Come quando, sfilando al Gay Pride di Palermo, si era messa a caldeggiare matrimoni omosessuali e adozioni. Come quando, invitata da Sergio Marchionne a visitare uno stabilimento della Fiat, si era proclamata paladina degli operai in cassa integrazione. O come quando si era scagliata contro Miss Italia accusando gli organizzatori della kermesse di bellezza di mercificare le curve delle donne.

Dai diritti alle coppie gay all'accoglienza incondizionata, la Boldrini è un cliché terzomondista per eccellenza.

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