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Bollette, benzina, casa: il piano del governo da 1,3 miliardi per le famiglie

Occhi puntati sul sostegno delle famiglie e delle fasce deboli di 1,3 miliardi di euro contro i rincari di questi mesi: proroga dello sconto bollette e caricamento del bonus carburante sulla social card "Dedicata a te"

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Nel giorno in cui il governo Meloni festeggia un anno esatto dalle elezioni politiche in cui il centrodestra aveva nettamente trionfato, il Consiglio dei ministri licenzia il decreto energia sul bonus bolletta e carburante. L'attenzione dell'esecutivo nella riunione odierna a Palazzo Chigi - durata poco meno di un'ora - è stata puntata sulle misure a sostegno delle famiglie e delle fasce deboli contro i rincari di questi mesi. L'esecutivo vara misure per circa 1,3 miliardi di euro per le famiglie. Ecco i dettagli.

Aiuti per bollette e carburanti

Nel dl contenente "misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio, nonché la proroga di termini normativi e di versamenti fiscali", per le bollette è in arrivo la proroga del bonus sociale, con l'Iva al 5% sul gas. Previsto poi un contributo straordinario per il quarto trimestre (ottobre, novembre e dicembre) ai titolari del bonus sociale elettrico. Il contributo straordinario sarà "crescente con il numero di componenti del nucleo famigliare secondo le tipologie già previste" per il bonus sociale. Sarà l'Arera a definire la misura del contributo ripartendo nei tre mesi l'onere complessivo in base ai consumi atteso. Ipotizzabile un fondo a disposizione da 300 milioni. Considerando che a beneficiare del bonus sono circa 4 milioni di famiglie il bonus dovrebbe aggirarsi intorno ai 70 euro.

Il bonus carburanti per le fasce deboli (cento milioni di euro) verrà caricato sulla social card "Dedicata a te", pensata a chi ha un reddito Isee fino a 15mila euro e fa parte di un nucleo familiare in cui nessuno percepisce altri sussidi. Il governo ha aggiunto 100 milioni al fondo dedicato al finanziamento dell'aiuto, che dovranno essere suddivisi tra i beneficiari. L'ammontare del contributo sarà stabilito entro 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto con un provvedimento ad hoc del ministero delle Imprese e del Made in Italy: si aggirerà comunque attorno agli 80 euro (circa un pieno di benzina per un'utilitaria).

Sostegni alle imprese energivore

A partire dal 1° gennaio 2024 cambiano i sostegni alle imprese energivore (quelle che hanno un grande consumo di energia elettrica, non inferiore a 1 GWh all'anno): avranno delle riduzioni in bolletta degli oneri generali del sistema elettrico. Tuttavia, recentemente, l'Unione europea ha modificato in modo significativo le sue linee guida sugli aiuti di Stato a scopi ambientali. Di qui la necessità di adeguare la normativa italiana a quella europea. Gli oneri delle imprese per il sistema elettrico sono stabiliti nella misura del minor valore fra una percentuale variabile dal 15 all'80% degli oneri per il sostegno delle fonti rinnovabili e una percentuale fra lo 0,5 e il 3,5% del valore aggiunto lordo dell'impresa. Gli oneri diminuiscono se l'impresa copre almeno il 50% del proprio consumo di energia elettrica da fonti a zero emissioni.

Il ravvedimento operoso

Per quanto riguarda le violazioni in materia di certificazione dei corrispettivi come fatture, scontrini, ricevute fiscali, la norma prevede che i contribuenti che, dal 1° gennaio 2022 e fino al 30 giugno 2023, hanno commesso una o più violazioni in materia di certificazione dei corrispettivi "possono rimuovere" le stesse violazioni "anche se siano state già constatate non oltre la data del 31 ottobre 2023, a condizione che non siano state già oggetto di contestazione alla data del perfezionamento del ravvedimento e che tale perfezionamento avvenga entro la data del 15 dicembre 2023". La norma prevede ancora che resta fermo che le violazioni regolarizzate "non rilevano ai fini del computo per l'irrogazione della sanzione accessoria". viene scongiurata la chiusura di oltre 50mila piccoli esercizi commerciali.

Acquisto prima casa per gli under 36

Nel decreto trovano spazio anche l'incremento del fondo integrativo per le borse di studio per gli studenti universitari (+7,5 milioni di euro) e la proroga dei termini in materia di agevolazioni (accesso ad una garanzia statale sull'80% dell'importo del mutuo) per l'acquisto della prima casa per gli under 36: la scadenza per le domande viene posticipata di tre mesi dal 30 settembre al 31 dicembre 2023.

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