Politica

Bufala Irpef sulle seconde case Il governo: "Nessuna stangata"

Letta: "La Service tax non peserà sugli affittuari"

Bufala Irpef sulle seconde case Il governo: "Nessuna stangata"

Roma - Nessun aumento delle tasse sulle seconde case, a disposizione del proprietario oppure non affittate. Deve intervenire Palazzo Chigi, con una nota, per smentire che parte della copertura per la cancellazione dell'Imu prima casa sarebbe stata trovata con un aumento dell'imposizione sugli altri immobili. Secondo quanto riportato con grande evidenza da parecchi giornali, sarebbe stata reintrodotta l'Irpef su sei milioni e mezzo di abitazioni a disposizione. Stima dell'entrata per lo Stato: un miliardo di euro.

Così la presidenza del Consiglio deve precisare che queste ipotesi non esistono. Si riferiscono, spiegano a palazzo Chigi, a bozze del provvedimento sull'Imu circolate nei giorni scorsi, «che non faranno parte del provvedimento che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale». Una nota per bloccare sul nascere l'ennesimo focolaio di polemica. Oltre a prevedere il ripristino dell'Irpef sulle seconde case (tassate al 50% della rendita catastale), la bozza in mano ai giornali prevedeva che questo provvedimento fosse retroattivo al primo gennaio scorso. Il prelievo Irpef sugli immobili sfitti era stato eliminato con l'Imu.
È molto probabile che su questo caso si sia creato un corto circuito fra palazzo Chigi, il ministero dell'Economia e gli organi d'informazione. «Svista o proposta diabolica?», si chiede Renato Brunetta. Il capogruppo del Pdl alla Camera, che ha seguito passo par passo la questione Imu, ricorda che sulle villette al mare il fisco si sarebbe così accanito con una tripla imposizione: Imu, Irpef e addizionali locali. «Questa volta, i tecnici del ministro dell'Economia hanno superato se stessi; bravo Letta che li ha smascherati», conclude. E del resto, lo stesso Brunetta, nell'intervista pubblicata ieri sul Giornale aveva definito la manovra sull'Irpef seconde case «una bufala». Sarà dunque necessario attendere il testo per capire dove il governo «pescherà» il miliardo di euro di copertura saltato.

Anche perché ieri il premier Enrico Letta ha confermato che la Service tax «sarà più bassa» della somma di Tarsu e Imu e «non sarà caricata sugli affittuari contro i proprietari». Le coperture non allarmano il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani. Il provvedimento, sostiene, «è positivo, perché alleggerisce la pressione fiscale. Quanto alla copertura - aggiunge - io ritengo che ci sia». Anche dai mercati non giungono reazioni preoccupate. Secondo Standard & Poor's, l'abolizione della prima rata dell'Imu 2013 «non influirà sui bilanci e sulla qualità del credito dei Comuni».
Resta sempre aperta un altro caso difficile, quello che riguarda l'aumento dell'Iva. «Faremo di tutto per congelare l'aumento sino alla fine dell'anno», promette il sottosegretario Pd dell'Economia Pier Paolo Baretta. È anche probabile che il governo ci riesca, ma la questione si riproporrà il primo gennaio 2014. Secondo Baretta, l'unica via d'uscita per agire in via permanente è di ridefinire le aliquote Iva per l'intero paniere dei beni: «Sono anni che se ne parla - ricorda - ma non lo si fa mai». Del tutto contrario ad ogni ipotesi di incremento dell'Iva resta il Pdl. «Aumento dell'Iva? Chi lo dice fa terrorismo a fini politici», attacca Brunetta. Intanto, il Tesoro fa il punto sui risparmi di spesa (o presunti tali) ottenuti quest'anno dai ministeri. Il bilancio è modesto: si è passati da 87,358 miliardi spesi nel 2012 a 86,099 miliardi impegnati quest'anno.

Si pensava di far molto meglio, raggiungendo quota 84,821 miliardi: quindi rispetto agli obiettivi si spendono 1,278 miliardi in più.

Commenti