Elezioni Regionali

"Violato il silenzio elettorale". Il voto in Abruzzo tra polemiche e veleni

Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, replica alle dichiarazioni rilasciate rilasciate sabato sera in tv da Marco Travaglio a pochissime ore dall'apertura delle urne: "Comizio condito da calunnie, ma io non sono né indagato né condannato"

"Travaglio mi ha calunniato". La denuncia di Marsilio nel giorno del voto

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"Travaglio mi ha calunniato". La denuncia di Marsilio nel giorno del voto

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Nel giorno in cui i cittadini abruzzesi si stanno recando alle urne per scegliere se riconfermare Marco Marsilio alla guida della Regione o scegliere Luciano D'Amico come suo successore, esplode una polemica mediatica che ha coinvolto proprio il governatore uscente, sostenuto alle elezioni oggi dalla coalizione di centrodestra, il quale ha voluto rispondere per le rime. Tutto è partito dalla puntata di ieri di "Accordi & Disaccordi", trasmissione condotta da Luca Sommi andata in onda in prima serata sul Nove, dove Marco Travaglio aveva dedicato un intero editoriale di oltre dieci minuti (naturalmente molto critico) alla figura dell'esponente di Fratelli d'Italia, tracciandone una biografia e carriera politica - a suo dire - controversa.

"È andato in onda ieri sera - dichiara Marsilio in una nota ufficiale - un comizio condito di calunnie di Marco Travaglio, seguito a ruota dal giornalista Andrea Scanzi. In particolare Travaglio, noto diffamatore seriale più volte condannato per questo reato, mi ha calunniato descrivendomi, insieme a mia moglie, come indagato e condannato in primo grado per un reato che non ho mai commesso e per il quale non sono mai stato né indagato né tantomeno condannato - è la precisazione del presidente della Regione Abruzzo -. Non si è mai assistito ad una cosa del genere in occasione di una tornata elettorale, a otto ore dall'apertura dei seggi. Ho già dato mandato al mio legale per tutelare me e la mia consorte sia in sede penale che civile (oltre che segnalare all'Agcom la violazione del silenzio elettorale)". Marsilio aggiunge inoltre solamente pochi giorni fa aveva smentito "questa notizia falsa e diffamatoria già pubblicata dal quotidiano 'La Notizia' e diffusa da giorni sui social, ma evidentemente per Travaglio ha più valore il clamore mediatico che il rispetto della verità e della dignità delle persone", ha aggiunto.

A prendere poi le difese di Marsilio sono arrivati alcuni colleghi di partito, come Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei deputati, secondo il quale una nota rete televisiva nazionale "ha premeditato l'ennesimo colpo basso contro Marco Marsilio" per inventarsi "un'inesistente condanna che avrebbero subìto il presidente della Regione Abruzzo e sua moglie. Non solo Marsilio non è mai stato condannato, ma nemmeno è stato mai indagato - sottolinea -. Due comizi pieni di calunnie con tanto di presunta sentenza in primo grado di giudizio - continua Rampelli -. Saremmo in presenza della prima condanna della storia in assenza di un'indagine, una sorta di processo mediatico inventato da due giornalisti pagati per mentire". Dello stesso avviso è Federico Mollicone, presidente della commissione Editoria della Camera: "Solidarietà al presidente Marsilio per le false accuse rivolte - afferma -. Travaglio e Scanzi dimostrano ancora una volta il loro squadrismo mediatico, dove pensano di poter scrivere e dire ciò che vogliono: ne risponderanno in Tribunale anche stavolta".

Il senatore e segretario regionale Abruzzo di Fratelli d'Italia, Etelwardo Sigismondi, annuncia infine che presenterà a Palazzo Madama "un'interrogazione parlamentare affinché si faccia luce su quanto verificatosi e su altre vicende simili avvenute durante questa campagna elettorale".

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