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Canone, l'imbarazzo della Rai Spunta anche la doppia imposta

Il consigliere d'amministrazione Verro: "Facciamo soltanto rispettare la legge". Ma in realtà se uno lavora da casa è costretto a pagare due volte

Canone, l'imbarazzo della Rai Spunta anche la doppia imposta

E ora chi ci mette la faccia sul «canone speciale» Rai chiesto anche ai negozianti, agli artigiani, ai titolari di una ditta, all'agente di commercio, al consulente informatico, al macellaio? L'imbarazzo di viale Mazzini è evidente. Forse ci si aspettava che le lettere (coi bollettini di pagamento allegati) spedite a pioggia sarebbero passate inosservate, senza polemiche per l'obolo da 400 e passa euro per imprenditori e commercianti. E invece no. Provi a sondare la direzione generale ma non si passa, provi col responsabile della direzione Canone Rai ma non può dare spiegazioni, per questo c'è l'ufficio stampa Rai.

Anche i consiglieri del Cda virano sul silenzio, o varianti. Il consigliere Guglielmo Rositani è alle prese con una «importante riunione», e quindi deve chiudere il telefono: «Non le posso dare retta mi scusi tanto». Il consigliere Gherardo Colombo, ex magistrato, è anche lui alle prese con altri impegni e non riesce ad aiutarci. De Laurentiis, altro consigliere Rai, non vuole esprimersi, «le leggi vanno rispettate» dice, ma poi aggiunge un accenno di considerazione: «Quello del canone è un tema che va affrontato da un punto di vista generale... bisogna rivedere tutto perché oggi l'evasione del canone Rai è del 27%, una cifra considerevole, e nell'evasione ci sono anche i canoni speciali». Ma se sia giusto o no far pagare l'abbonamento Rai anche a negozi, aziende e liberi professionisti bisogna provare a chiederlo ad altri. Ad esempio al consigliere Antonio Verro, il quale riconosce che «è una norma che andava bene qualche anno fa, mentre ormai c'è una diffusione capillare della tecnologia» e potenzialmente chiunque e in ogni momento può vedere la tv (sul cellulare, sul pc, sui tablet...). «È un problema che deve risolvere la politica - continua Verro - ma il canone speciale è una legge e la Rai sta semplicemente facendo rispettare una legge. Il punto è che finora la Rai è stata timida, mentre ora non più».

La legge originaria sul canone Rai risale addirittura al 1938, un regio decreto. Poi alcuni ritocchi, fino all'ultimo, quello del febbraio 2012, quando il ministero dello Sviluppo Economico diffonde una nota per spiegare cosa debba intendersi per «apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni», la cui detenzione fa scaturire l'obbligo del canone speciale fuori dall'ambito domestico. Spiegare per modo di dire, perché la materia resta oscura (cosa vuol dire «adattabili»?). La Rai, comunque, replica al Giornale con una lettera firmata dall'ufficio stampa: «Come si può parlare di estorsione quando si fa riferimento ad una imposta dello Stato? Le lettere che sono state inviate sono soltanto delle rigorose informative per il pagamento del canone speciale e in nessuna loro parte contengono espressioni che possano indurre in errore. È chiaro che nel caso sollevato il personal computer senza il sintonizzatore non è soggetto al pagamento del canone». Ma perché allora alle lettere viene allegato un bollettino precompilato con l'importo? E perché, se sono solo «informative», la Rai scrive: «Nel caso non abbiate ancora provveduto al pagamento del canone Vi invitiamo ad effettuare il relativo versamento così da non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge». Una formulazione ambigua, che ha più il suono di una richiesta di pagamento che non di una nota informativa.

Ma c'è di più. Mettiamo il caso di un professionista o di una partita Iva che lavori da casa. La sede della sua attività è casa sua, dove avrà un computer e magari, nell'altra stanza, un televisore. Spiega il responsabile della Direzione Canone Rai: «Nell'ipotesi particolare di coincidenza della residenza anagrafica con la sede dell'attività professionale, in linea astratta si potrebbe configurare sia l'obbligo di pagare il canone ordinario per abitazione privata che quello speciale per ufficio». Un doppio canone Rai.

Altra bella notizia per le partite Iva con ufficio a casa.

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