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Il canone Rai rischia l'eurobocciatura

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha accolto il ricorso di un italiano: "Compromette la libertà di informazione"

Il canone Rai rischia l'eurobocciatura

Si può non pagare il canone Rai? Si può. Qualche anno fa Il Giornale ci aveva fatto una campagna stampa con ottimi risultati: in tanti hanno disdetto il canone, sfruttando il «buco» nel Regio decreto 246 del 1938 che prevede il suggellamento della tv in un sacco di juta come condizione posta dall'Erario per accettare la rescissione del contratto.

L'utente accetta ma la tv non può essere suggellata (già dagli anni Ottanta) perché si violerebbero i diritti costituzionali, come ha scoperto anche la Corte europea dei diritti sollecitata da un cittadino di Maglie (Lecce). Secondo l'Alta corte infatti il canone Rai sarebbe illegittimo «in quanto non attiene alla materia fiscale» e in quanto «l'obbligo all'abbonamento del canone come tassa “sul possesso di uno o più apparecchi atti o adattabili a ricevere trasmissioni” compromette la libertà di informazione».

Adesso toccherà al Parlamento disinnescare la grana. Riusciranno i nostri eroi?

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