Cronache

Il carisma non è innato Si può imparare e bastano solo 6 mosse

Voce, gesti, atteggiamento del corpo, sicurezza di sé, immagine e comunicazione: ecco i segreti per acquisire una dote "mitica"

Il carisma non è innato Si può imparare e bastano solo 6 mosse

Forse è anche meglio che avere successo. Il carisma è una dote dall'aura religiosa, una capacità magnetica di attrarre, convincere, persuadere, affascinare. Già la parola ha un suono bizantino - in origine è la grazia ricevuta al battesimo - ed è il potere innato di influenzare gli altri. Di dominarli, anche, con la magia dello sguardo, dei gesti, dell'autorevolezza, di ciò che si dice e come. Però gli psicologi e gli esperti di comunicazione hanno trovato regole per tutto e ricette per qualunque esigenza, e ormai raggiungere il successo è un'ovvietà: quindi bisogna puntare più in alto. Anzi, alla radice. E quindi tentare di diventare carismatici: scoprire i segreti del carisma, impararli e metterli in pratica.

La rivista Fast Company ha raccolto i pareri degli esperti e alla fine ha calcolato che basta lavorare su sei aspetti. Il titolo del libro di Olivia Fox Cabane (che della questione si è occupata in conferenze nelle maggiori università americane e anche per società di primo piano) è chiaro: The Charisma Myth, cioè «Il mito del carisma», sottotitolo «Come padroneggiare l'arte e la scienza del magnetismo personale». Che non sia innato come le idee di Platone, Fox Cabane ne è sicura: per esempio - ha spiegato a Forbes - Steve Jobs è stato considerato uno dei leader aziendali più carismatici, ma anche lui, in realtà, aveva impiegato anni per riuscirci. Questo dovrebbe essere consolante - che perfino un genio come Jobs abbia dovuto imparare a conquistare le persone, e che un genio come lui ci sia riuscito - insomma dovrebbe dare speranza a tutti che, impegnandosi, si possa davvero diventare come Marlon Brando quando appare all'improvviso in Apocalypse Now, che in un secondo ti rivolta le budella.

Ecco, il primo fattore su cui lavorare è il potere. Non si tratta di un ruolo o di una posizione, ma di un atteggiamento: una combinazione - spiega Fox Cabane a Fast Company - di «sicurezza di sé, linguaggio del corpo, espressione del viso e voce». Il potere non è quello che hai davvero, bensì «come gli altri ti percepiscono». Perciò se ti mostri insicuro e sulle tue è difficile che ti trovino autorevole. Uno dei trucchi è mostrarsi sempre partecipe della conversazione: non distrarsi, non mostrarsi disinteressati, non perdere il legame con l'interlocutore. E così si passa al secondo punto: persuadere il pubblico (anche se sono solo tre colleghi). Il carismatico trascina la folla, spinge gli altri a pensarla come lui, convince con il suo entusiasmo e la sua capacità di affrontare gli imprevisti (magari non è vero, ma l'importante è apparire).

Poi bisogna imparare a comunicare, un verbo per cui le parole non bastano: servono gesti, voce, sguardo, «calore» nei confronti degli altri, capacità di ascoltare. Chi sa comunicare può riuscire anche nel punto successivo: l'«adattabilità», un mix fra empatia e flessibilità che ti permette di capire con chi stai parlando e come vorrebbe essere trattato - e conquistarlo così in pochi secondi. Ci sono altri due elementi su cui lavorare: uno, ovvio, è l'immagine (Marlon Brando, è vero, anche con decine di chili in più era sempre carismatico uguale); l'altro è avere una visione da offrire. Bisogna scoprire una passione, qualcosa che ci entusiasmi e faccia entusiasmare gli altri: un messaggio, un programma, una convinzione, uno slogan, purché dietro ci sia il cuore.

O almeno la testa che lo spinge, a furia di esercitarsi.

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