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Carolina non cade davanti alla bugia di Alex

Carolina continua a pattinare. Ancora una volta ha scelto il suo rifugio tedesco per rialzarsi. Tante volte è caduta nella sua carriera, si è sempre rialzata fino ad arrivare in cima al mondo. Ora deve riprovarci, ad alzarsi, trascinata suo malgrado in un incubo. Carolina Kostner resta al fianco del suo fidanzato nonostante quella Bugia, con la b maiuscola perché più grande non si può. In una coppia di sportivi, il doping può avere l'effetto detonatore quanto se non più di un tradimento. È arrabbiata, furiosa con Alex Schwazer. Glielo ha gridato in faccia appena lui le ha confessato il peccato. «Andava bene un decimo posto», le ha urlato la campionessa mondiale. Poi si è rimessa subito al suo fianco: «Mi dispiace per te, perché non lo meriti».
E ora non lo abbandona nel momento più difficile: «Non approvo quello che ha fatto, ma io voglio bene ad Alex. Non posso che stargli vicino». Poi sarà il tempo a decidere, a curare le ferite di una donna che ha condiviso nello stesso letto, a sua insaputa, il suicidio sportivo dell'uomo che ama. Lei andava ad allenarsi e lui si drogava di nascosto. Ora si farà mille domande su quel fidanzato che mentre lei dormiva, era al suo fianco con gli occhi sbarrati in preda ai rimorsi.
Lui le ha chiesto scusa e anche ieri disperatamente ha cercato di farla uscire immacolata dagli inevitabili schizzi di fango. Possibile che non si sia accorta di nulla? «Non sapeva niente», ripete Schwazer scoppiando in lacrime a ogni domanda sulla fidanzata. Nemmeno di quelle medicine nel frigorifero del loro nido tedesco. «Avevo cambiato scatola e detto che si trattava di vitamine», rivela il marciatore. Lei è stata la prima a ricevere la notizia, un privilegio del quale avrebbe fatto volentieri a meno. Ora c'è chi ipotizza che proprio i suoi successi e la sua fama, abbiano fatto perdere la ragione al fidanzato. «Non è vero. Lei è fantastica, ama pattinare, invece io avevo la nausea del mio sport», ha spiegato Alex.
Anche Carolina a inizio luglio aveva pensato al ritiro perché voleva riprendersi la sua vita. Poi ha prevalso la sfida delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. Invece il suo fidanzato non ha retto nella gabbia di uno sport che «ti porta a vedere la fidanzata una volta al mese, e i genitori in due-tre occasioni all'anno». Il disperato bisogno di un'esistenza normale. E racconta di quella volta alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino: «Siamo usciti, abbiamo fatto di tutto... E ho vinto in 3 ore e 37 minuti sotto il sole».
Alex ha scelto il modo peggiore per riprendersi la sua vita.

Carolina, invece, si è voluta regalare un ultimo sogno: l'oro olimpico che le manca. Arrivare in Russia nel 2014 e vincere sarebbe la migliore lezione, la miglior prova d'amore di fronte al tradimento del suo fidanzato.

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