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Casini mette in vendita l'Udc. Marcegaglia compra

La festa di Chianciano incorona l’industriale che attacca Bersani, Grillo e Cav: "Sarò con voi". E Pierferdy rilancia: "Grande donna". Buttiglione: "È un Monti femmina"

Casini mette in vendita l'Udc. Marcegaglia compra

Roma Emma go on, incita il tweet di un militante centrista dal maxischermo dietro al palco della Festa dell'Udc di Chianciano. L'entusiasmo è alle stelle quando l'ex presidente della Confindustria annuncia: «Sarò con voi».
Accanto a Pier Ferdinando Casini, che le alza trionfalmente la mano quasi a incoronarla, Emma Marcegaglia fa la sua scelta di campo. Le piace il progetto della Lista Italia, aperta alla società civile e al mondo produttivo. «È un'idea seria - spiega -. Se andrete avanti vi sosterrò. Continuerò a fare l'imprenditrice e incoraggerò l'impegno politico degli altri».
Gli applausi della platea quasi vogliono forzarle la mano. I messaggi telematici dei fans, proiettati in tempo reale, incalzano: «La Marcegaglia a Chianciano parla da leader», «Dopo Cesa Marcegaglia segretario», «Emma una di noi, subito capolista».
Lei attacca Berlusconi e Grillo, critica il Pd di Bersani, prende le distanze da Vendola, loda Monti, difende Draghi, espone quasi un programma per il futuro: «Concentriamoci sul tema della crescita, ma anche il livello fiscale è insostenibile. Serve un programma serio e credibile di riduzione delle imposte. Ma diffidate di quelli che vi dicono: votateci e riduciamo le tasse. Andiamo avanti in una logica di privatizzazioni, investiamo su ricerca e occupazione. Abbiamo perso produttività, inoltre serve un rapporto diverso con i sindacati. Non siamo fuori dal guado».
Casini l'ha introdotta definendola «una grande donna» e lei ricambia i complimenti. «Pier è mio amico, prima che un leader politico. Ma voglio dire che quello che avete fatto in questi anni di sostegno a Monti, anche quando si parlava di riforme impopolari, è una cosa di cui voi dovete andare fieri. Io ho molta stima di voi».
Una standing ovation accoglie la conclusione del suo discorso. Il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, è tanto fuori di sé dalla gioia dal commentare: «Forse abbiamo trovato un “Monti-femmina”. E sta con noi!». La battuta che fa subito pensare ad una carta di riserva del partito, se non andasse in porto il piano per un nuovo governo dell'attuale premier. Quando se ne accorge, lui cerca di smorzare: «Se son rose fioriranno. Noi siamo per il Monti bis». Più tardi, la stessa Marcegaglia frena l'eccessivo calore e in una nota ribadisce che non lascerà la sua azienda per entrare in politica.
Certo, comunque, il primo discorso politico di Emma individua nell'Udc l'unica forza in grado di rinnovarsi, in un panorama «non troppo rassicurante», dal Pdl al Pd, che preoccupa le cancellerie europee. «Le alleanze del passato - dice - non funzionano: chi sta fermo, irrigidito sulla propria posizione perché ha paura rischia di essere spazzato via. Ma non lasciatevi appiccicare addosso ipotesi di alchimie politiche».
Jeans e giacca nera, Emma ne ha per tutti, difendendo le scelte di superMario, che ha fatto recuperare all'Italia «una grande credibilità internazionale». Per Vendola: «Abbiamo alcuni politici che dicono di voler cambiare tutto, che pensano che Monti stia facendo macelleria sociale. Noi non abbiamo niente da spartire con chi ha questa visione». Per Grillo: «C'è chi fa demagogia, vuole uscire dall'euro, insulta il Presidente della Repubblica». Per Berlusconi: «C'è inoltre chi vuole reincarnare il sogno liberale: peccato che è stato al governo per 15 anni e non ha mai fatto niente». Per Bersani: «Se una persona come Renzi fa le primarie e le vince, questa è democrazia, che problema c'è?».

Nel parterre non mancavano neppure diversi membri del governo Monti, tra cui il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che si è lasciando andare ad una considerazione sul suo futuro: «Se e quando deciderò di scendere in campo in politica lo farò in modo trasparente. Per ora faccio il ministro tecnico a tempo pieno».

Potrà pure cambiare nome. Potrà anche sostituire «Casini» con «Italia». Ma la sostanza resta la stessa. E come cinguetta il segretario della Destra Francesco Storace su Twitter «l'Udc cambia nome, ma i cognomi restano gli stessi. Trent'anni in Parlamento non bastano?», riferendosi all'ingresso di Pierfurby a Montecitorio.

Anche per Storace è tempo di rottamare.

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