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Caso Ligresti, Cancellieri si difende. Il Dap: "Eravamo già intervenuti"

Il ministro della Giustizia ribadisce: "Giulia Ligresti poteva morire". E l'amministrazione penitenziaria le dà manforte

Caso Ligresti, Cancellieri si difende. Il Dap: "Eravamo già intervenuti"

Il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, si difende in un'intervista su Repubblica dalle accuse che gli vengono rivolte per la scarcerazione di Giulia Ligresti.

Ribadendo che non ha intenzione di lasciare il suo posto, il ministro ha ricordato che la Ligresti "poteva morire" e che la telefonata da lei fatta "era solo solidarietà umana". Se la Cancellieri si è mossa è perché c'era "il rischio di un suicidio". Ha anche ribadito di essere "intervenuta in questi mesi in un centinaio di casi". Che quindi la vicenda non è da considerarsi un'eccezione alla regola.

La difesa del ministro della Giustiza arriva anche dal vice capo del Dap Francesco Cascini, che in diverse interviste pubblicate oggi ha spiegato: "Non è vero che ci siamo interessati perché era amica del ministro". Anzi, l'amministrazione penitenziaria si era mossa già in precedenza. Anche se non fosse stato questo il caso, ha aggiunto, "me ne sarei interessato personalmente, come faccio o cerco di fare per ogni situazione a rischio".

Cascini spiega che il ministro Cancellieri ha segnalato "almeno 40 casi", confermano quindi che non si sarebbe attivata soltanto per la Ligresti e ribadisce di non avere subito pressioni, anche perché il Dap "si era attivato sin dai primi sintomi di malessere".

Su Repubblica anche un'intervista a Roberto Testi, il medico legale incaricato dalla procura di effettuare la perizia sulle condizioni di salute di Giulia Ligresti, che ha ribadito la "storia clinica particolare" della figlia di Salvatore.

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