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Caso Vannacci, Crosetto: "Non è una limitazione della libertà, è solo senso dello Stato"

Il ministro della Difesa parla nuovamente delle polemiche scoppiate dopo il caso Vannacci: "Voglio ribadire che nessuno, tantomeno il Generale Vannacci, è stato 'punito' o sacrificato"

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"Lo Stato e le Istituzioni vengono prima di ogni cosa". Guido Crosetto torna a intervenire nuovamente sul caso Vannacci e lo fa con una nota ufficiale del ministero della Difesa. L'esponente del governo ritiene che troppe persone "a destra e a sinistra" abbiano rilasciato "commenti a ruota libera, senza conoscere i veri termini della questione".

Per questo motivo si vuole limitare a ricordare che non bisognerebbe fare troppi distinzioni tra il "politicamente scorretto" e il "politicamente corretto". "In questa vicenda - sottolinea - parliamo di un militare che è soggetto a regole chiare, come mantenere stretto riserbo su ciò fa in servizio. Altro concetto che mi permetto di definire 'l'istituzionalmente corretto' e che nulla ha a che fare con le idee e le convinzioni delle persone, militari o meno".

Guido Crosetto vuole inoltre ribadire che "nessuno, tantomeno il Generale Vannacci, è stato 'punito' o sacrificato. Come sempre ho fatto, in tutte le fasi della mia vita e, a maggior ragione, nella mia attività di ministro della Difesa, sono e resto un garantista, ligio alle leggi e alla Costituzione. Ecco perché, proprio in base a questo principio ho chiesto l'avvio, come da prassi, della verifica dei fatti".

Tutto questo sta a significare che, solo alla fine di tutte le opportune verifiche interne, ai sensi del Codice dell'Ordinamento militare "verranno avviati i procedimenti disciplinari previsti in ordinamento Quindi, come si vede, nessuna 'punizione' preventiva e nessun desiderio di 'giustizialismo', da parte del Dicastero o del Ministro - aggiunge Crosetto - ma come sempre il rispetto delle regole che comporta anche il rispetto delle garanzie per tutti i militari verso cui sono stati avviati accertamenti disciplinari".

Il ministro procede poi parlando dell'avvicendamento nell'incarico, alla guida dell'Istituto Geografico Militare di Firenze, del Generale Vannacci con un altro suo pari grado. "Si è trattato di una scelta autonoma effettuata dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano - pone in evidenza il ministro della Difesa - come atto a tutela della Forza armata stessa ed anche del Generale di Divisione Vannacci, che è finito fin troppo sovraesposto dalla vicenda".

La conclusione del suo messaggio è dedicata a chi lo ha criticato, tirando in ballo i "concetti di Patria, Onore, Tradizione e Orgoglio nazionale": "Da questo punto di vista, l'essere o non essere 'politicamente scorretti' nulla c'entra, come pure l'essere o il non essere 'appiattiti' sul e/o con il 'pensiero unico' dominante. Voglio rassicurare tutti i miei critici, soprattutto quelli 'di destra' - ci tiene a specificare - io riesco a fare bene le due cose insieme, rispettare le leggi e la Costituzione e non essere 'appiattito' su alcun 'pensiero unico'.

Ma, almeno per me, lo Stato e le Istituzioni vengono prima di ogni cosa".

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