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Il Cav apre la nuova cabina di regia liberale

Vertice con sei grandi economisti a Villa Gernetto: così Berlusconi prepara il ritorno in campo e il rilancio del Paese

Il Cav apre la nuova cabina di regia liberale

nostro inviato a Lesmo (MB)

Un frullato di intelligenze riuni­te intorno a un tavolo. Tema: la crisi di Eurolandia. Silvio Berlusconi adotta la tecnica del brain storming e fa ragionare sei grandi economisti nella cornice da cartolina di villa Gernetto, sede della futura Universi­tà del pensiero liberale. Il Cavaliere sta studiando il suo ritorno in cam­po, in vista delle prossime elezioni, e allora ha deciso di giocare in gran­de.
Non basta inventare un nuovo marchio, un nuovo logo, un nuovo inno; no, ci vogliono anche idee al­l’altezza di una crisi che ha messo in ginocchio tutto l’Occidente. Euro­landia boccheggia, la Ue non riesce a districarsi fra rigore e recessione, l’euro è oggetto di un tiro alla fune sempre più rovinoso fra la Germa­nia e i Paesi cosiddetti meno virtuo­si, come l’Italia.Il Cavaliere ha capi­to che le ricette, quelle classiche e non solo, non funzionano e allora ha convocato in questa meraviglio­sa dimora settecentesca a due passi da Arcore, ma lontanissima dai gos­sip e dalle polemiche, una mezza dozzina di economisti, europei e americani. Fra di loro anche un pre­mio Nobel, il cui nome viene nasco­sto per tutta la giornata dagli orga­nizzatori come un segreto di Stato, anche se il nome che circola è quello di Andrew Michael Spence, docen­te alla Bocconi.

Da villa Gernetto, più blindata di una procura, arrivano solo fram­menti di notizie, centellinati con il contagocce. Si sa che a coordinare il gruppo di lavoro c’è Antonio Marti­no, uno dei fondatori di Forza Italia, e questo la dice lunga sull’idea di fon­do: si tratta di tornare allo spirito ori­ginario del ’ 94, alla rivoluzione libe­rale, promessa e arenatasi fra beghe di partito, difficoltà oggettive e rigur­giti di statalismo degli alleati. Il nuo­vo partito, che dovrebbe rianimare vecchientusiasmieantichesperan­ze, non si chiamerà quasi sicura­mente Forza Italia, come l’origina­le, ma potrebbe giocare con quelle parole colme di storia e di suggestio­ni. E anche sul lato economico-fi­nanziario, questa è l’ultima chance per dare consistenza a temi che si so­no logorati nella routine della politi­ca. Gli incentivi alla crescita. Il peso della burocrazia. I taglia della spesa. Il carico fiscale che dal ’94 è aumen­tato invece di diminuire Come mettere in fila questi con­cetti nei giorni forse più acuti della crisi economica?

Ecco la prim asorpresa: ilCavalie­re chiama a raccolta un cocktail tra­sversale di professoroni e dà il via al
brain storming .
Interventi brevi, molti giri di tavolo, nessuna tesi pre­costituita, nessuna relazione acca­demica, ma molte punture di spillo, osservazioni volanti, provocazioni. Il tutto, naturalmente, in un’atmo­sfera di massima libertà, garantita dall’impenetrabile silenzio-stam­pa. Con Berlusconi, accompagnato nella mattinata dal figlio Luigi, c’è naturalmente Martino, e con lui En­nio Doris, il banchiere amico da una vita.Stop.Poi c’è lo staff organizzati­vo: i parlamentari Giuseppe Moles, storico braccio destro di Martino, e Deborah Bergamini, combattiva de­putata toscana. Con un passato in Rai.

Il brain storming va avanti per tut­ta al giornata, con un’interruzione per il pranzo e per una breve visita al parco, con i giardini terrazzati e le statue di Canova. Il Cavaliere ascol­ta e propone le sue teorie. Meno di un mese fa, ha scandalizzato l’ esta­blishment europeo dicendo che in questa situazione «uscire dall’euro nonsarebbeunabestemmia».Late­si di Berlusconi è chiara: se la Bce non diventa una banca prestatrice diultimaistanza, comelaFederalRi­serve, la crisi dello spread non verrà superata. E allora meglio andarse­ne dall­’euro oppure chiedere la cor­tesia alla Germania che blocca ogni tentativo di riforma in questa dire­zione. Il Cavaliere saggia le sue idee, le mette alla prova, le fa rimbalzare su possibili obiezioni. E intanto, in qualche modo battezza il suo nuo­vo gabinetto di governo, una prima rudimentale ma prestigiosissima cabina di regia.Poi dà l’arrivederci a settembre per il brain storming nu­mero due.

Con altri invitati di lusso.

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