Politica

Il Cav tende la mano al Pd: ecco la proposta di governo

Berlusconi pronto alle larghe intese su casa, soldi ai partiti e fisco. L'offerta ai democratici: la riforma della giustizia è solo l'ultimo punto

Silvio Berlusconi in piazza del Popolo
Silvio Berlusconi in piazza del Popolo

La piattaforma programmatica con gli otto disegni di legge del Pdl da presentare in Senato dopo il 15 aprile era pronta da giorni. E, stando all'agenda del Cavaliere, l'annuncio era previsto per domani o, al più tardi, martedì. L'intervista di Franceschini al Corriere della Sera ha però accelerato i tempi. E così – dopo l'apertura arrivata dall'ex segretario del Pd - Berlusconi decide di mettere nero su bianco le sue condizioni. «Siete pronti a dialogare? Bene, questa è la nostra piattaforma da cui partire per un governo del Paese», è il ragionamento che fa in privato il leader del Pdl.
Una presa di posizione, racconta chi ha sentito ieri l'ex premier, niente affatto polemica o in contrapposizione con i vertici del Pd. Anzi, la sensazione dei più – ma si tratta di cose che anche ad Arcore sono davvero in pochi a trattare - è che le diplomazie siano seriamente al lavoro, tanto che più d'uno parla di «accordo a portata di mano».
Al punto che a via dell'Umiltà perfino i cosiddetti «falchi» sembrano abbassare le penne e aspettare di vedere come andrà a finire. Trattative stringenti, con i soliti interlocutori delle ultime settimane: Gianni Letta, Alfano, Verdini da una parte; Bersani, Migliavacca, Errani, Enrico Letta dall'altra. Nessuna novità, se non che nei rispettivi entourage si inizia a ipotizzare un faccia a faccia tra Berlusconi e Bersani davvero a breve: dopodomani, forse mercoledì.
Così fosse, vorrebbe dire che l'intesa è a un passo. Significherebbe che dopo aver trovato la quadra su un presidente della Repubblica «condiviso» si sarebbe ormai vicini anche a un'intesa sul governo insieme (ma solo con tecnici indicati da Pd e Pdl, non con politici).
Così, nel primo pomeriggio è Berlusconi a scendere direttamente in campo con un post pubblicato su forzasilvio.it e su il pdl.it. Su internet, spiega il deputato del Pdl e responsabile della comunicazione on line Palmieri, perché «già così si parte da una base di un milione di utenti» sulla rete più il cosiddetto indotto che arriva da tv e media tradizionale. «Otto proposte per dare uno choc al Paese», dice Berlusconi. Che rilancia la piattaforma politica del Pdl puntando su alcuni temi «caldi»: rimborso Imu, revisione Equitalia, riforma fisco-giustizia ma anche abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Una piattaforma, spiega Bonaiuti, per «restare in contatto con la gente» e «vicini al Paese reale». «Mentre le altre forze politiche sembrano impegnate a perdere tempo - dice Berlusconi - noi del Pdl presenteremo in Parlamento otto disegni di legge che costituiscono la prima applicazione del programma che ha portato la coalizione di centrodestra a un soffio dalla vittoria nelle ultime elezioni». A seguire l'elenco delle «otto proposte concrete», un po' a fare il verso agli «otto punti» presentati da Bersani a inizio marzo. La prima proposta del Pdl punta su «l'abrogazione dell'Imu sulla prima casa». A seguire la revisione dei poteri di Equitalia, le politiche sul lavoro («il riconoscimento alle imprese - per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani, disoccupati e cassintegrati - di una detrazione per i primi cinque anni»), la semplificazione burocratica, l'abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti, la riforma del sistema fiscale, l'elezione diretta del presidente della Repubblica e infine la riforma della giustizia.
Non un dettaglio, quest'ultimo. Spiega una delle storiche colombe di via del Plebiscito: «Se la riforma della giustizia è solo l'ultimo degli otto punti una ragione ci sarà.

Ora tocca al Pd farsene carico».

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