Politica

I voti battono i veti

Matteo Renzi e Silvio Berlusconi tirano diritto, forti dei sondaggi che premiano la svolta

I voti battono i veti

Matteo Renzi e Silvio Berlusconi tirano diritto, forti dei sondaggi che premiano la svolta. Così il patto siglato sabato scorso nella sede del Pd regge il primo urto, quello della direzione del Pd che ieri ha approvato a grande maggioranza l'accordo su legge elettorale e riforme istituzionali. Del resto i due hanno i voti, gli altri solo i veti. Quelli posti da Alfano (l'ultimo sondaggio dà il suo partito al 3,9 per cento) e dai reduci bersaniani del Pd non preoccupano. Strillano per non sparire dalla scena politico-mediatica, da giornali e tg. Ma ormai sono marginali. Beneficiati da sempre dalle liste bloccate, Alfano (non fu eletto neppure segretario del Pdl ma nominato da Berlusconi) e Cuperlo ora invocano l'introduzione delle preferenze sperando di fare breccia nel sentire anti casta degli italiani. Ai quali italiani sta però diventando chiaro che proprio nelle preferenze si annidano i maggiori rischi di infiltrazione nella politica di mafiosi e ladri, come dimostrano le squallide vicende dei consiglieri regionali che hanno fatto manbassa di soldi pubblici.

La legge elettorale perfetta non esiste, soprattutto coi vincoli posti dalla Costituzione italiana che limita non di poco il potere di governo e Parlamento. Quella uscita dall'accordo Renzi-Berlusconi ha comunque il grande pregio di costringere qualcuno a vincere. O con le buone (se al primo turno una coalizione supera il 35 per cento ha un premio che la porterà oltre il 50) o con le cattive (ballottaggio tra i primi due classificati se entrambi restano sotto il 35).

Ma al di là dei tecnicismi, la buona notizia è che si sta uscendo dalla palude delle non decisioni tanto cara a Napolitano e Letta. Gli eccessi di democrazia producono più danni di una dittatura. Parole, incontri, dibattiti, ordini e contrordini. Se Dio vuole basta. Chi ha i voti decide, gli altri si adeguano e si riorganizzano, se capaci e premiati dagli elettori, per essere decisori la prossima volta. Solo i mediocri e gli incapaci, cioè i perdenti nati, rifiutano questo semplice concetto per tirare comunque a campare spesso ben pagati. Andiamo avanti senza dubbi e ripensamenti alla faccia anche dei magistrati che ancora un volta tentano di metterci lo zampino. Guarda caso proprio ieri è stata fissata la data (4 aprile) per procedere all'affidamento ai servizi sociali di Berlusconi. Coincidenze? Non credo.

Che facciano pure, la loro credibilità ormai è meno che zero.

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