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"Cavernicoli". Anche la Concia contro il politicamente corretto

La definizione di "lesbica" come "non uomo" data dall'università americana ha fatto infuriare Anna Paola Concia: "Adesso basta, basta davvero"

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La deriva del politicamente corretto è ormai fuori controllo, tanto da far saltare sulla sedia anche quelli che hanno sempre appoggiato quel tipo di revisionismo. L'ultima in ordine di tempo è Anna Paola Concia, ex parlamentare del Partito democratico, oggi felice imprenditrice in Germania, dove abita con la moglie Ricarda. Si è distaccata da tempo dall'attuale Pd, che non manca di criticare nei suoi interventi social, ma nelle ultime ore la sua rabbia si è riversata sulla Johns Hopkins University, uno degli istituti americani più influenti e prestigiosi, che ha rivisitato la definizione di "lesbica", per poi procedere con la cancellazione.

Testualmente, sul glossario pubblicato sul sito della Johns Hopkins University, una donna con orientamento omosessuale viene definita come "non uomo attratta da non uomini. Mentre definizioni passate si riferiscono alla 'lesbica' come a una donna che è emozionalmente, romanticamente e/o sessualmente attratta da altre donne. Questa evoluzione di definizione include le persone non binarie che possono identificarsi in questa etichetta". Ma la definizione di "non uomo" ha infastidito enormemente Concia, lesbica dichiarata da anni, che ha espresso tutto il suo disappunto su Twitter: "Adesso basta, basta davvero. Sono una donna che rispetta tutte le diversità e le accoglie, ma che io, donna lesbica, debba essere considerata una "no man" è un ritorno alla età della pietra. Guardate cari della prestigiosa Università, vi sentite moderni? Siete dei cavernicoli".

Comprensibile la rabbia dell'ex parlamentare dem, che non vuol sentire ragioni nemmeno quando le fanno notare che a seguito delle polemiche l'università ha deciso di eliminare quella voce dal suo glossario. "Non me ne frega niente che lo abbiano rimosso, evidentemente perché sono stato riempito di insulti! Lo hanno scritto!", ha replicato con veemenza. E il nodo sta proprio lì. Si sono sentiti in dovere, autorizzati dalla mentalità woke, di definire le donne come "non uomini", cancellando completamente l'esistenza del genere femminile dal loro glossario. E infatti, proprio a dimostrazione del cortocircuito woke e politicamente corretto, a commento della lamentela di Anna Paola Concia, un utente fa notare: "Talmente 'inclusivo' che è mostruosamente patriarcale? Cioè un uomo è comunque un uomo, con buona pace del non binarismo. Una donna invece può essere definita per esclusione rispetto al maschio.

Devono aver lasciato momentaneamente le chiavi del sito a qualcuno che beve troppo…".

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