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"A chi è servito?". Così l'autore dei murales del Cav smonta i radical chic

Il terzo murale del trittico è considerato l'addio di Berlusconi alla sua Milano, ma l'autore non esclude nuove opere nel quartiere Isola

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La terza opera dedicata al Cav da parte dell'artista aleXandro Palombo in via Volturno a Milano sembra resistere per il momento. È stato definito dallo stesso writer come il murale dell'addio, dopo le continue vandalizzazioni delle precedenti opere, che vedevano il Cavaliere intitolarsi la via del quartiere Isola. Ma, forse, potrebbero comparire altri disegni in un prossimo futuro, anche se l'artista per il momento non si sbilancia in merito. "Il dibattito è accesso e molti si augurano una veloce vandalizzazione nella speranza di vedere una nuova reazione del Cavaliere", ha detto Palombo all'Adnkronos.

Sulla rimozione, l'artista non recrimina più di tanto: "Fa parte del processo artistico, la rimozione è un sentimento avverso all'arte e ne potenzia l'azione. Difficile che i collezionisti si possano portare via il muro Atm, cosa che invece è accaduta con alcune opere che ho creato sui pannelli di legno dei cantieri edili". Nel murale comparso ieri in via Volturno, laddove erano stati realizzati anche gli altri, il Cavaliere saluta la sua città natale portandosi via la targa toponomastica che porta il suo nome, dopo averla sostituita dalla targa 'via dei Radical chic'. È stato lo stesso Palombo a spiegare che questo ultimo disegno del trittico va a colpire "una certa borghesia capitalista di sinistra che ha mandato in frantumi la sinistra e i suoi sentimenti più sinceri". Tuttavia, secondo lui, "i radical chic sono una categoria in estinzione, è stato un cattivo vezzo che ha fatto danni al vero sentiment della sinistra".

Riguardo alla presa di posizione del Comune di Milano e di Beppe Sala, che ha negato l'intitolazione di una strada a Silvio Berlusconi, Palombo sottolinea che "ha avuto le sue grane e le conosciamo tutti, ma tutta questa rabbia a cosa ci ha portato? Costruire l'immaginario del Berlusconi nemico a chi ha giovato e a cosa è servito?". Un'osservazione alla quale i soliti radical-chic non sono in grado di replicare.

Resterà per sempre la macchia sulla giunta Sala di non aver assecondato la richiesta popolare di un via intitolata al Cavaliere, magari proprio in quel quartiere che lui ha tanto amato e che lo ama e che ha adottato tutti e tre i murales, prima che due venissero vandalizzati da ignoti.

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