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Chiara, la "dama" di Monaco: "Qui mi sento come a casa"

Nel Principato tutti sanno chi è Lady Matacena, che adorava Chanel ma non disdegnava lo shopping da Zara. Allo Yacht Club: "La signora ha gran gusto"

Chiara, la "dama" di Monaco: "Qui mi sento come a casa"

Certo che sanno chi è. Sanno bene chi è, qui allo Yacht Club Monaco, Chiara Rizzo in Matacena «la bella signora italiana che ha gran gusto e ama la bellezza in ogni sua forma».
Affetto e stima ricambiati ampiamente, visto che, fino a pochi giorni orsono, prima, sì, insomma, di venire temporaneamente trattenuta dall'autorità giudiziaria per le note vicende che riguarderebbero la latitanza del marito Amedeo, Lady Chiara andava ribadendo, a chi glielo chiedesse che «il mio posto preferito del Principato è, indubbiamente, lo Yacht Club. Dove classe, sport e tradizione navigano assieme e, soprattutto, dove mi sento accolta come a casa». E perché «pochi posti al mondo hanno il litorale accessibile come qui nel Principato».
Così passione, avventura e jet-set hanno spinto spesso Madame Chiara, in questi anni, a farsi vedere qui a bordo della barca di famiglia, il Black Swan un ketch di Camper e Nicholson ( il cui «atelier» si affaccia sulla curva che conduce al porto) di 40 metri. «Yacht Club mon amour», dunque e, a maggior ragione, «Montecarlo mon amour», considerato che, estrapoliamo testualmente dalle sue più recenti dichiarazioni, "il Principato è per me un'utopia realizzata» ma anche un «vivere comune fuori dalla norma sia per la sicurezza, sia per la funzionalità e fruibilità dei servizi. Sicuro merito di Alberto II». E ancora, buono a sapersi, anche il «luogo dove avvengono cose che nelle altre parti del mondo stentano a realizzarsi». Perché? Ma che domanda. «Perché qui - ha sempre risposto Chiara alle tre sue più intime locali amiche - qui mi sento a casa».
Quindi niente che regga il confronto per lei. Niente più Messina, né Reggio Calabria. Persino niente Panarea, l'isola eoliana dove ha sedotto e conquistato l'armatore Amedeo Matacena. D'altra parte perché stupirsi? Al Foglio Italiano, rivista glamour della Costa Azzurra, hanno spesso registrato con enfasi le comparsate ufficiali della ricca e bella signora messinese: dal Ballo della Rosa a quello della Croce Rossa. L'hanno paparazzata anche sulla passerella del Festival della Commedia, dove quest'anno è stata notata, dagli ossessionati del gossip, al braccio dell'imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone. E tanto meno Chiara Matacena si è persa gli eventi ufficiali, organizzati dalla comunità italiana, come nel caso della festa della Repubblica, quando al suo fianco si fece vedere anche l'ex ministro Scajola. Del resto la giovane Lady Matacena, anni 43, segno zodiacale Acquario, tremendamente sognatrice, non è il genere di donna che possa passare inosservata. Nel 2010 è stata, con altre dieci bellissime dame del Principato, protagonista del libro Women of Monaco, realizzato dalla fotografa russa Alena Adamchyk, specializzata in ritratti femminili (i proventi della vendita del book fotografico sono andati all'Association Mondiale Amis De l'Enfance, fondata nel 1963 dalla principessa Grace). E di quelle foto ha fatto il giro d'Italia, e non solo, in questi giorni, quella che la ritrae in posa sexy e stuzzicante, sdraiata su una rossa Ferrari. Un foto che tira più che mai, considerato che tutto è pronto nel Principato per il Gran Premio di Formula uno, che approderà nel week-end. Tornando alle sue pose sexy e agli abiti fascianti. Se è vero come vero che la principessa Carolina di Monaco, rappresenta per Chiara «un esempio» è altrettanto vero che lei, la principessina italiana che ama il rosa cipria e le gonnelline svolazzanti haute couture, e sempre lei, la principessina italiana, che adora anche Coco Chanel e Karl Lagerfeld, quando girava per shopping anche qui a Montecarlo non disdegnava certo mete d'abbigliamento più abbordabili: «Mi piace entrare da Zara dove trovo un prêt-à-porter con prezzi alla portata di tutti e mi fa piacere pensare che tutti possano avere accesso a capi esclusivi».
Aplomb da butler inglese e divisa nera, il giovane portiere che ci viene incontro al numero 13 di boulevard Princesse Charlotte (al civico 14 c'è la famosa casa del cognato di Gianfranco Fini, curioso, no?) conferma e sorride, mentre la porta automatica d'ingresso alla Residenza Victoria si schiude: «Madame Matacena? Certo che abita qui, ma adesso è a Aix-en-Provence». Trasloco? Altro sorriso e la risposta impeccabile: «Chiedetelo a sua figlia Francesca». La porta automatica si schiude di nuovo e così lasciamo, non senza ammirazione, questo palazzotto, vagamente di stile neoclassico, tutto marmi e stucchi all'interno. Dove trova sede anche il Ctim, Comitato tricolore per gli italiani nel mondo. Stupirsi? In fondo che importa.
Qui tutto scorre. Proprio come il mare che si increspa un poco davanti alla Yacht Club. Sono abituati qui, nel Principato, alle cifre con tanti zeri. Ai Paperoni e alle Paperonesse delle valute più disparate. Sono abituati, qui nel Principato, al gossip, agli scandali. E persino agli arresti eccellenti. Tanto che, chissà, magari un giorno ci faranno pure un museo degli scandali avvenuti nei secoli in questo «luogo sicuro dove avvengono cose che nelle altre parti del mondo stentano a realizzarsi».

Dove si pattina allegramente, nonostante tutto ciò che attorno può accadere, su due chilometri quadrati di levigatissima superficie.
4-continua

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