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"Codice identificativo per gli agenti". Boldrini insiste, no del centrodestra

Dopo gli scontri a Pisa e Firenze, la sinistra ci riprova e chiede di schedare gli agenti delle forze dell'ordine. Il centrodestra stronca l'ipotesi: "Non si farà. Semmai microtelecamere agli agenti per avere immagini complete"

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Di tanto in tanto la sinistra ci riprova e chiede di "schedare" gli agenti delle forze dell'ordine con un codice identificativo. La proposta è nostro avviso deleteria: marchiare i poliziotti può infatti esporre questi ultimi ad accuse strumentali e denunce infondate. E la mossa rischia inoltre di alimentare un pregiudizio negativo nei confronti dei tutori della pubblica sicurezza (conseguenza forse ancora peggiore). Alla luce delle recente polemiche sugli scontri tra manifestanti e polizia a Pisa e Firenze, tuttavia, i progressisti sono tornati alla carica con l'idea degli identificativi. Nelle ultime ore, a risollevare la questione è stata la deputata Pd Laura Boldrini.

"Prevedere codici identificativi degli agenti delle forze dell'ordine è il cuore di una proposta di legge che già nella scorsa legislatura abbiamo depositato insieme al collega Andrea Frailis. Lo stesso testo l'ho ripresentato all'inizio della legislatura in corso. Quindi, ben prima dei fatti di Pisa su cui il presidente Mattarella ha usato parole di saggezza che non possono essere ignorate", ha scritto l'ex presidente della Camera in un post pubblicato sui social. "Ho grande rispetto per il lavoro delle donne e degli uomini delle forze dell'ordine, ma è proprio per questo che scene come quelle che abbiamo visto nei giorni scorsi non possono più ripetersi", ha proseguito l'onorevole, dimenticando però di menzionare una parte della realtà: quella sui manifestanti che avevano disobbedito all'alt dei poliziotti, tra insulti e provocazioni.

"A tutela del diritto di manifestare, previsto dall'art. 17 della Costituzione, e dell'autorevolezza di chi indossa la divisa, coloro che abusano del loro ruolo devono poter essere identificati con certezza", ha continuato Boldrini. Poi, l'immancabile stoccata politica. "Quello di cui, invece, non c'è alcuna necessità e andrebbe assolutamente evitato è che il vicepresidente del Consiglio Salvini si erga ad avvocato d'ufficio, tentando di appropriarsene, delle forze dell'ordine il cui compito è a garanzia di tutta la comunità e non certo di una sola parte. Un atteggiamento gravemente improprio e inopportuno", ha chiosato la parlamentare Pd. Ma il fatto che un uomo delle istituzioni abbia difeso la polizia è normale; piuttosto a destare disorientamento è stato il fatto che la sinistra abbia strumentalizzato politicamente l'agire delle forze dell'ordine, paventando un presunto indirizzo impartito dal governo.

Prima ancora che Boldrini rilanciasse l'istanza sui codici identificativi, il centrodestra aveva già sbarrato la strada all'ipotesi. "Il codice identificativo non sarà introdotto perché potrebbe servire soltanto per denunce pretestuose. Chiunque può dire 'il numero 48 o il numero 51 ha fatto questo, ha detto quello' e invece di pensare alla sicurezza e alla legalità le Forze di polizia sarebbero sostanzialmente paralizzate. Bisogna semmai dotare anche le Forze di polizia di microtelecamere che oggi costano poco e sono utilizzabili per avere immagini complete. Perché noi stiamo vedendo alcune immagini, ma non ne abbiamo viste altre, che pure qualche televisione sta recuperando", ha affermato il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

"Bisogna sempre vedere cosa accade prima, perché se è vero che bisogna fare inchieste e verifiche, e anche in questo caso vanno fatte senza sconti per nessuno, è anche vero che va visto tutto il contesto", ha continuato l'esponente azzurro. E infine, ha ricordato: "A volte, è successo anche nel passato, si sono viste alcune scene, ma non si è visto cosa è accaduto prima, quando magari un poliziotto o un carabiniere veniva aggredito.

Credo che anche a Pisa non ci sia difficoltà a individuare il reparto, il luogo e le persone, ma il numeretto ben impresso servirebbe solo ad alimentare denunce pretestuose, quindi il numero non ci sarà".

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