Ultim'ora
Bali, affonda un traghetto: 4 morti
Ultim'ora
Bali, affonda un traghetto: 4 morti

il commento 2 Cari mamme e papà, vi capisco ma la scienza ha le sue regole

di Umberto Veronesi

In questi ultimi giorni è riapparso sui media con evidenza il caso di Sofia, la bimba affetta da leucodistrofia metacromatica, e degli altri bimbi trattati agli Spedali Civili di Brescia continua ad angosciare e commuovere tutti noi. Ma continua anche a confondere chi sta seguendo sperimentazioni cliniche sulle staminali, chi è in attesa di una cura che pare non arrivare in tempo, e in generale tutte le famiglie che hanno casi di malattie molto gravi. Si chiedono se è giusto o no seguire le indicazioni dei medici e delle istituzioni. Personalmente capisco molto bene che nelle situazioni più tragiche, anche un tentativo giudicato inutile dalla scienza, appare comunque preferibile alla perdita della speranza. Inoltre, come padre e come uomo capisco come la malattia di un figlio possa legittimare a compiere qualsiasi tentativo e a battere qualsiasi strada per guadagnare un'aspettativa per il futuro, anche se di pochi giorni soltanto.
Tuttavia, come medico e ricercatore rimango convinto che i pazienti debbano seguire le terapie sperimentali certificate dagli enti di sorveglianza, come l'Aifa e l'Istituto Superiore di Sanità, e che gli ospedali pubblici debbano erogare cure scientificamente provate e seguire le indicazioni di questi organismi, che hanno omologhi in ogni Paese civile. Le regole della scienza non sono asettiche e spietate.

Sono semplicemente regole, studiate per garantire la massima efficacia della ricerca, la trasparenza dei risultati, e per evitare abusi da parte di qualche scellerato che tenti di sfruttare commercialmente la disperazione delle famiglie. La sanità pubblica non lavora per il male della popolazione e non dimentichiamo che il nostro sistema sanitario, malgrado la situazione di crisi delle risorse, rimane uno dei migliori al mondo.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica